Un tribunale americano ha chiuso un centinaio di siti Web che depistavano gli internauti verso siti trappola da cui era impossibile uscire.
Il “trappolone” era stato realizzato da John Zuccarini, proprietario di circa 5.500 nomi di dominio che ha attivato uno script che, una volta che un utente si collegava a uno dei suoi siti, apriva una decina di finestre del browser.
Il malcapitato, dunque, ogni volta che cercava di collegarsi a un sito di fumetti, si ritrovava su un sito su cui si aprivano finestre a “pop-up” con pubblicità che andavano dalla carta di credito a materiale pornografico.
La chiusura, però, per stessa ammissione del governo americano che ne ha sottolineato l’inefficacia, è stata inutile e i siti sono di nuovo in funzione.
“Bisogna comprendere – spiega Marc Groman, ispettore della Federal Trade Commission (FTC) – che il malfattore può operare sui suoi siti da qualsiasi computer portatile collegato a una connessione Internet in qualsiasi parte del mondo”.