Secondo Jupiter Communication, gli utenti che fanno uso di programmi di file sharing sono i compratori di Cd più spendaccioni.
Il 45% degli utenti Napster avrebbe dichiarato che i Cd e la musica in generale, rappresentano un bene per cui spenderebbero di più senza esitare. Questa percentuale è molto più bassa tra i non-utenti Napster. Il risultato emerge da un ‘indagine condotta su un campione di 2.500 persone amanti della musica.
Sembrerebbe quindi opportuno che le case discografiche cominciassero a cercare il modo per sfruttare la popolarità del file sharing, piuttosto che intraprendere cause legali contro i suoi creatori e utilizzatori. In effetti gli utenti di Napster non possono che essere appassionati di musica e proprio per questa ragione dovrebbero essere visti come una miniera d’oro dalle case discografiche. Non farebbero tutti i salti mortali per poter raggiungere target così mirati?
La ricerca della Jupiter Communication presenta risultati opposti a quelli elaborati da SoundScan lo scorso maggio e utilizzati in tribunale dalla RIAA. L’indagine rilevava una diminuzione delle vendite di CD nei pressi dei campus universitari, dove si fa largo uso di Napster.