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Boom dei casi di cybersquatting

15 Giugno 2000

Boom dei casi di cybersquatting

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Il “cybersquatting”, l’occupazione abusiva di nomi di dominio è un fenomeno in crescita. Dal dicembre 1999 ad oggi sono 569 i casi sottoposti all’arbitraggio del WIPO. Già, 569 casi, di …

Il “cybersquatting”, l’occupazione abusiva di nomi di dominio è un fenomeno in crescita. Dal dicembre 1999 ad oggi sono 569 i casi sottoposti all’arbitraggio del WIPO.

Già, 569 casi, di cui 172 nel solo mese di maggio.
Il caso più recente (enfatizzato dai media americani) è stato quello vinto da Julia Roberts a speso di un suo “fan”, per recuperare il.com.

Se i casi di litigio sui nomi di dominio provengono sempre più spesso dalle celebrità, il WIPO, l’organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, fa notare che grandi e piccole imprese e privati fanno ricorso ai suoi servizi.

Anche i domini sportivi sono ben rappresentati nelle statistiche dell’organizzazione.
Il caso più eclatante quello risolto togliendo a un coreano (che aveva registrato una dozzina di nomi di dominio sull’argomento campionati mondiali di calcio) il nome worlcup2002.com, rendendolo alla FIFA.

Oppure, l’intervento del WIPO sui nomi di squadre di calcio o di club di tifosi.

Sulle 179 decisioni rese fino a oggi, 147 hanno portato al trasferimento del nome di dominio.

Per saperne di più andate alle pagine dell’OMPI all’indirizzo http://arbiter.wipo.int

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