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Austria: Eurogogna elettronica per i commercianti che approfittano del cambio

09 Ottobre 2001

Austria: Eurogogna elettronica per i commercianti che approfittano del cambio

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Un organizzazione austriaca sta utilizzando Internet come arma contro gli aumenti ingiustificati dei prezzi dovuti al cambio con l’euro.Sul proprio sito pubblica i nomi dei commercianti “profittatori”. Sembra, infatti, che …

Un organizzazione austriaca sta utilizzando Internet come arma contro gli aumenti ingiustificati dei prezzi dovuti al cambio con l’euro.
Sul proprio sito pubblica i nomi dei commercianti “profittatori”.

Sembra, infatti, che dal 20 settembre molte aziende e commercianti austriaci abbiano aumentato i prezzi dei loro prodotti, avendo in cambio la sorpresa, non crediamo gradita, di vedere il proprio nome sul sito della Camera del Lavoro (Arbeitkammer o AK), organismo pubblico di difesa dei lavoratori dipendenti, attivo anche nel campo della difesa dei consumatori.

Il governo austriaco, dal canto suo, aveva giocato tutto sull’impegno volontario delle aziende.
In cambio fornisce etichette e poster “garanzia dei prezzi in euro” distribuiti ai commercianti che si impegnano in una conversione onesta dalla camera di commercio.
Anche se ha, poi, formato una commissione euro per controllare gli esercenti, che ha già scoperto 300 irregolarità.

Misure giudicate insufficienti dal presidente di AK, Herbert Tumpel: “Se il governo non si prende le proprie responsabilità, dobbiamo allora fare qualcosa”.

Così, l’organizzazione austriaca a messo a disposizione il proprio sito Internet e unh numero verde gratuito per poter denunciare chi approfitta, ma anche per dare informazioni sul passaggio all’euro e informazioni sulle rilevazioni dei prezzi effettuate dalla Camera del Lavoro.

Come è logico aspettarsi, l’iniziativa ha sollevato la collera dei commercianti che si preoccupano per la loro reputazione.

Il presidente della Camera di commercio di Vienna, Walter Nettig, si è scagliato duramente contro questa pratica di “gogna”, denunciando che le informazioni non sono verificate.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del primo ministro Wolfgang Schussel che ha parlato di un ritorno “al Medio Evo”.

“Verifichiamo tutte le informazioni sulle aziende prima di pubblicarle” – spiega Harald Glatz e aggiunge che le imprese “giustificano generalmente la crescita dei prezzi con la crescita subita dai costi”.

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