Apple è oggetto di due diverse procedure per violazione di brevetti, che riguardano il suo lettore multimediale iPod e il suo sistema di gestione dei diritti digitali (DRM) FairPlay.
La società americana Advanced Audio Devices (AAD) ha depositato nel 2000, e ottenuto nel 2003, un brevetto riguardante “un juke-box musicale configurato in modo da contenere una raccolta musicale”. L’apparecchio descritto nel brevetto disporrebbe “di una struttura […] destinata a ricevere i segnali audio […] e di una struttura di stoccaggio per conservare i brani audio”. Secondo AAD, l’iPod di Apple, uscito nel novembre 2001, utilizzerebbe illegalmente questo concetto.
Si prevede che la Apple si difenderà sostenendo la nullità del brevetto, depositato nel 2000, quando lettori musicali digitali, in particolare un modello della Rio, erano già in commercio.
Secondo alcune fonti, la strategia di AAD consisterebbe, invece, nel dimostrare che è a partire dal momento in cui gli hard disk hanno sostituito le memorie Flash sui multimedia player che il concetto di “raccolta” (library) è entrato in gioco.
Sotto processo anche FairPlay e l’iTunes Music Store. In questo caso, ad agire in giudizio è stata la società di Hong Kong Pat-rights la quale afferma che il sistema FairPlay, utilizzato nel quadro della vendita online sull’iTunes Music Store di brani musicali, viola uno dei suoi brevetti depositato negli Stati Uniti nel 1998 e ottenuto, anch’esso, nel 2003.
Il brevetto descrive un metodo “di protezione dei software contro gli impieghi non autorizzati”, che include diversi programmi e sottoprogrammi di verifica dei diritti. In questo caso, la difesa di Apple dovrebbe basarsi sul concetto di “software”, poiché la società applica il suo metodo di protezione soltanto su file audio.
Pat-rights ha dichiarato di avere contattato Apple nel 2004 per tentare un accordo amichevole, ma senza successo.