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Apple cavalca l’onda del peer to peer

10 Maggio 2002

Apple cavalca l’onda del peer to peer

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L'azienda ha presentato una grande quantità di nuovi software per la nuova release di Mac OS X, incluso un client peer to peer in grado di mettere in condivisione contenuti multimediali tra utenti Mac

Alla recente WorldWide Developer Conference di San Jose, Apple ha letteralmente lasciato di stucco tutti presentando non solo l’alpha release di Mac OS X 10.2, ma introducendo – del tutto inaspettati – numerosi software di comunicazione e condivisione dati di futura diffusione.
È risaputo che i software di sistema proposti da Apple sono di grande qualità, lo dimostra il recente successo delle suite di produzione video rese disponibili dalla casa della mela sul proprio sito. Anche le nuove applicazioni, seppure non disponibili al pubblico tranne che nella forma di “rolling-demo”, hanno sorpreso per la facilità con cui si integrano nel sistema con facilità e naturalezza.

La sorpresa principale è stata una piccola preview di Jaguar, il futuro sistema operativo dell’azienda di Cupertino, di cui è stato mostrato un tool coordinato di comunicazione che promette feature notevoli. La prima di queste è il servizio Rendezvous, che automaticamente preleva le playlist condivise di mp3 e altri contenuti multimediali e le rende disponibili ad altri utenti MacIntosh, ovviamente tramite l’interfaccia iTunes. Steve Jobs in persona ha mostrato un notebook Mac che riproduceva in streaming gli mp3 di un altro MacIntosh poco distante. “La gente vuole che i computer si scoprano tra loro e condividano le cose”, ha dichiarato laconico. Il nuovo servizio, quindi, creerà una vera e propria rete di comunicazione tra utenti Mac, cercando di stimolare la condivisione di risorse.

Il sistema appena presentato da Apple di certo non renderà facili i rapporti tra l’azienda di Jobs e la RIIA, l’associazione delle label discografiche americane che cerca di combattere in tutti i modi i sistemi di file-sharing, ma sarà un sicuro successo tra gli utenti. L’idea di un software peer to peer per MacIntosh non nasce per caso. Gran parte degli utenti Mac, infatti, lamenta la mancanza di software e sistemi di file-sharing di qualità per i propri sistemi. Mentre gli utenti pc possono agevolmente utilizzare programmi come Grokster e Kazaa, i possessori di MacIntosh devono accontentarsi dei più lenti (e meno forniti) porting di Gnutella per il proprio sistema operativo. Un “buco” di mercato simile andava colmato al più presto e Apple ha reagito, sfidando le convenzioni secondo le quali le grandi aziende dell’Information Technology sono per definizione nemiche delle tecnologie di file-sharing.

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