Tutti quanti conoscono l’ormai pluriennale lotta che vede AMD e Intel scontrarsi per il predominio nel settore dei processori per il mercato consumer. La battaglia si svolge ormai su molti fronti, al punto che non pochi hanno visto nella spietata concorrenza tra memorie DDR e Rambus un semplice riflesso della competizione tra i due grandi chipmaker.
Il conflitto tra AMD e Intel ha da qualche giorno una nuova ragione d’essere. AMD ha esordito in un campo dove Intel è leader: la produzione di microprocessori per dispositivi mobili.
Quest’ultima, infatti, spadroneggia da tempo con un dominio incontrastato nell’ambito delle tecnologie palmari. Tutti i più recenti PDA dotati di sistema operativo Pocket PC, infatti, sono basati su processori Intel StrongARM, ed è già pronta la nuova generazione di processori, denominata Xscale. La mancanza di concorrenza nell’ambito dei processori per palmari, finora, ha contribuito a tenere alti i prezzi di mercato.
L’azienda statunitense ha da poco presentato Alchemy Au 1100, un processore (attualmente in fase di test avanzato) ad alte prestazioni concepito per un utilizzo ideale con unità a basso consumo energetico, come palmari e smartphones.
Il nuovo chip sarà in grado di raggiungere la velocità di 400 Mhz di clock, utilizzando la metà dell’energia attualmente consumata dai processori della serie Au1000. L’Alchemy Au 1100, inoltre, integra un controller LCD, due controller per gestire schede di memoria Secure Digital e pieno supporto per l’interfaccia Ethernet.
Il nuovo Alchemy garantisce piena compatibilità con i più diffusi sistemi operativi: si tratta del primo microprocessore in grado di essere utilizzato sia con Microsoft Pocket PC che con Palm OS
I prezzi all’ingrosso dei nuovi processori sembrano davvero competitivi: circa 29 dollari per un set da diecimila unità, a fronte di una richiesta di 39 dollari per altrettante unità Intel PXA 250.