All’inizio della settimana Hector Ruiz, CEO di AMD, ha confermato ufficialmente la prossima acquisizione del produttore di processori grafici ATI per 5,2 miliardi di dollari. «L’acquisizione di ATI è il culmine di una strategia che stiamo portando avanti da alcuni anni; il visual computing è destinato a giocare un ruolo di primo piano nelle nostre strategie future», ha dichiarato Ruiz durante la conferenza stampa.
A questo punto manca solo il benestare delle autorità anti-trust e degli azionisti, ma la dirigenza AMD è certa di riuscire a completare l’operazione entro la fine del 2006. Le cifre in ballo sono notevoli: il noto chipmaker metterà sul piatto 4,2 miliardi di dollari in contanti, e 57 milioni di azioni ordinarie. L’obiettivo è quello di trasformare ATI in una divisione di AMD, gestita da Dave Orton, attuale CEO del produttore di chipset grafici. Lo sviluppo continuerà a concentrarsi sui segmenti mainstream e mobile, ma dal 2008 verranno implementati nuovi processori PC, a basso prezzo, con capacità grafiche integrate.
«L’acquisizione di ATI da parte di AMD è una notizia positiva per noi; al momento siamo il solo produttore di processori grafici e core logic a supportare sia i processori di Intel che quelli di AMD», si legge nell’ultimo comunicato di Nvidia. Già, perché è piuttosto probabile che con questa mossa ATI smetterà di produrre chipset da integrare sulle schede madri Intel.