L’Associazione P2P United, che raggruppa i siti Lime Wire, Grokster, Blubster, BearShare, Morpheus, eDonkey 2000 (Kazaa non fa parte dell’associazione) ha domandato al Congresso Americano di mettere a punto una soluzione che preveda un indennizzo per le case discografiche e gli altri detentori dei diritti d’autore delle opere disponibili gratuitamente sui siti peer-to-peer.
Questi siti hanno assicurato che incoraggeranno gli utenti a informarsi sulla normativa in materia di proprietà intellettuale, ma hanno rifiutato di installare filtri o altri dispositivi tecnici che impediscano lo scambio di file protetti dal diritto d’autore, in quanto introdurre questi filtri, oltre ad essere per loro tecnicamente impossibile, determinerebbe la violazione del diritto dei propri utenti di scambiarsi i file, nei casi in cui ciò è consentito.
I membri del P2P United non hanno formulato proposte precise, ma hanno indicato molte soluzioni da prendere in considerazione, che vanno dai canoni pagati dalle emittenti radiofoniche sulla musica diffusa, alla tassa percepita sulle cassette vergini audio e video.
I membri dell’associazione si sono inoltre impegnati ad aiutare le forze dell’ordine ad individuare pedofili che operano sui loro siti, a facilitare la protezione dei dati sensibili e a non installare, all’insaputa degli internauti, spyware destinati a raccogliere i loro dati personali.
Un portavoce della RIAA (Recording Industry Association of America), che raggruppa i cinque giganti mondiali della musica, ha dichiarato che l’iniziativa del P2P United è apprezzabile, anche se c’è ancora molto da fare prima di poter arrivare a considerare questi siti come delle “imprese normali”.