I contributi per ciascuna impresa saranno del 60% sui costi ammessi e le imprese dovranno realizzare i progetti nell’arco temporale di 24 mesi. Gli investimenti coperti dalle agevolazioni sono: Hardware e software, consulenze, sistemi di sicurezza, formazione del personale.
Possono partecipare tutte le imprese iscritte nel Registro delle imprese, con l’eccezione di quelle operanti nei settori per i quali non è applicabile la norma de minimis (regolamento CE 69/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001 in materia di aiuti de minimis).
La Legge prevede (art.103, c. 6) che venga data “…priorità verso forme associative e consortili tra piccole e medie imprese…” dando un chiaro indirizzo verso la creazione di portali tematici, settoriali, a livello territoriale o riguardanti filiere produttive e commerciali. Gli incentivi quindi saranno erogati alle singole imprese, ma solo se si presenteranno in forma associata nell’ambito di progetti complessivi di portale.
Gli investimenti ammissibili saranno quelli sviluppati nell’ambito dell’infrastruttura del Portale a servizio comune del progetto di Commercio Elettronico e riguarderanno:
– hardware e software per le finalità specifiche di cui al progetto;
– attività di consulenza e di servizio per la realizzazione e la funzionalità dei portali;
– sistemi di sicurezza e per i pagamenti elettronici;
– formazione del personale.
Dal sito del Ministero dell’Industria, dove è possibile reperire tutte le informazioni, apprendiamo che “I progetti saranno valutati sulla base di parametri economici e di merito che considerano il numero delle imprese partecipanti e la loro tipologia, l’entità degli investimenti, il numero di occupati. Verranno inoltre riconosciuti aspetti organizzativi e realizzativi come la forma giuridicamente definita dei partecipanti, la formazione di personale, la base plurilingue, i sistemi di pagamento, la logistica integrata, le tecnologie XML”.