L’omaggio tributato da Google a Robert Moog (inventore del mitico sintetizzatore analogico che prende il suo nome) ha anche avuto il merito di mettere in risalto le potenzialità presenti nella specifica Web Audio API.
Se questo sforzo di standardizzazione incontrasse successo, si potrebbe pensare sul serio di fare a meno di plug-in anche in applicazioni impegnative come solo i giochi sanno essere. Al momento tuttavia sembra che Flash continui a rappresentare ancora un componente essenziale. Infatti è spesso utilizzato come fallback, ossia piano B. Se le API della specifica Web Audio non fossero riconosciute, il browser utilizzerebbe una versione del Doodle con tecnologia Flash.
Il vero problema, come spesso accade in questi casi, è trovare un accordo sull’implementazione da adottare. Da un lato troviamo un’interfaccia di alto livello (Web Audio API) patrocinata da Google e che funziona bene in Chrome. Dall’altro Mozilla propone un approccio diverso (di basso livello) per le sue Audio Data API. In mezzo ci siamo noi, posizione, ahimé, poco felice al momento.
In tema di audio HTML5 non posso infine non citare una delle applicazioni più esilaranti in cui mi sia imbattuto negli ultimi mesi. Una voce narrante recita Mary Had A Little Lamb su più tracce con toni diversi (dal bisbiglio all’urlo). Le tracce sono perfettamente sovrapposte ed è possibile passare dall’una all’altra abbassando o alzando il volume. Il sorriso è assicurato!