Esistono varie anime nella pirateria informatica: quella nobile degli hacker, il cui unico scopo è penetrare nei sistemi con il gusto di violare la sicurezza senza nulla modificare e quella dei pirati che usano violare reti, sistemi e codici per guadagnarci.
Questi ultimi hanno ricevuto in California un colpo durissimo. Le autorità del “paese del sole” hanno annunciato di aver realizzato il più importante sequestro di materiale informatico illegale della storia degli Stati Uniti, per un valore di 100 milioni di dollari.
Tra il materiale, copie illegali di programmi Microsoft e Symantec.
Il bottino è stato ingente anche in termini numerici: 31 mila copie pirata dei sistemi operativi Windows Millenium Edition e Windows 2000 Professional e un migliaio di copie dei prodotti Symantec, compreso il programma antivirus Norton.
Il sequestro è stato un successo dell’ufficio dello sceriffo della Contea di Los Angeles, Lee Baca che ha organizzato una conferenza stampa.
“Si tratta del più importante sequestro nella storia degli Stati Uniti e probabilmente del mondo – dichiara senza mezzi termini all’AFP un portavoce dell’ufficio dello sceriffo – senza alcun dubbio la più importante nella storia della Microsoft”.
Naturalmente, le copie erano state inviate a Los Angeles, corredate da manuali di istruzione e imballaggi identici agli originali, cosa che ha fatto dichiarare a Rich LaMagna, direttore delle inchieste internazionali di Microsoft, che “la qualità dei programmi illegali è a un tale livello che avrebbe reso difficile per i consumatori distinguerli dai programmi originali Microsoft”.
Un mercato, quello parallelo e illegale che fa perdere all’industria informatica 12 miliardi di dollari all’anno in tutto il mondo.
L’inchiesta era partita un anno e mezzo fa e ha portato all’arresto di tre sospettati, tra i quali una donna di nazionalità taiwanese di 51 anni. Questa operazione ha spezzato una rete di distribuzione che riceveva nel porto di Los Angeles interi containers di materiale informatico pirata proveniente da Taiwan.