Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna: questi i Paesi europei che devono ancora implementare in maniera compiuta le legislazioni nazionali a tutela della privacy in ottemperanza alle disposizioni approvate dalla Unione Europea lo scorso ottobre. Questa la posizione della stessa Unione Europea, la quale ha inviato a tali Paesi l’invito a mettersi in regola quanto prima, fornendo “risposte soddisfacenti” entro i prossimi due mesi. In caso contrario verranno deferiti alla Corte Europea di Giustizia.
In particolare la legislazione sulla privacy richiede che i consumatori vengano correttamente informati sull’utilizzo dei dati personali da parte dell’azienda che li raccoglie. Inclusa la possibilità di verificarne eventuali errori e di bloccarne la distribuzione a terze parti a scopi di marketing. La parte più controversa delle disposizioni approvate dalla Unione Europea concerne il divieto per le società dell’inoltro dei dati personali verso Paesi extraeuropei che non forniscano adeguata protezione sulla privacy. Tra questi vanno inclusi gli Stati Uniti, le cui autorità sono alla ricerca di soluzioni soddisfacenti per far aderire le organizzazioni statunitensi a tali disposizioni.