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Finale in tre bozze

26 Febbraio 2013

Finale in tre bozze

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In primavera la quarta versione delle licenze Creative Commons, meno localizzata e sempre (nel nome) NonCommercial.

Fu proprio parlando della versione 4.0 delle licenze Creative Commons che iniziai la mia collaborazione con Apogeonline. Era circa un anno fa e il processo di discussione pubblica e di relativa revisione dei nuovi draft era appena iniziato. Ora invece è stata annunciato finalmente il traguardo dell’ultima bozza (la terza) e dell’ultima fase di discussione pubblica, che porterà in primavera al perfezionamento della versione definitiva.

Tra gli argomenti espressamente messi in evidenza da Diane Peters nel comunicato dello scorso 14 febbraio troviamo una particolare attenzione al cosiddetto diritto sui generis sui database e a clausole che restringano il più possibile il campo d’azione di questo diritto, il quale, esistendo solo nei Paesi europei, rischia di creare seri problemi di compatibilità tra ordinamenti giuridici. Per spiegare i complessi problemi legati all’implementazione di questo particolare diritto, rimando ad un altro articolo più dettagliato.

L’altro elemento chiave è la cosiddetta interoperabilità nel caso di “assemblaggio” di opere CC (ovviamente per le licenze che consentano le opere derivate):

Le licenze BY e BY-NC non hanno mai specificato come debbano essere concessi in licenza gli adattamenti. E a volte questo è fonte di confusione, in particolare per quei materiali destinati ad essere remixati e riassemblati ma rilasciati in origine sotto varie licenze non sempre omogenee tra loro (siano esse della suite CC o di altro tipo). Nella terza bozza abbiamo introdotto disposizioni che specificano appunto come debbano essere ri-licenziate opere derivate da originali licenziati sotto BY e BY-NC.

Si è invece deciso di non accogliere una delle proposte di modifica che più ha creato dibattito in questi mesi, ovvero quella relativa al cambiamento di denominazione da NonCommercial a Commercial rights reserved. Per i legal nerd come me, leggere il dettaglio degli argomenti a favore e a detrimento di questa proposta è molto interessante; ammetto che sarei stato il primo a salutarla positivamente.

Tuttavia la novità più vistosa e determinante sarà l’abbandono del porting nazionale delle licenze (caratteristica distintiva delle CC rispetto alle altre licenze sul modello open/copyleft); le licenze 4.0 si presenteranno infatti nella sola versione internazionale (unported), principalmente per evitare problemi di interpretazione e quindi implementazione delle versioni localizzate. Una marcia indietro non irrilevante rispetto a quanto sostenuto in questi anni dal team legale di CC, che ha sempre puntato molto sull’utilità del lavoro di porting.

Di questi aspetti e di ulteriori rifiniture si discuterà in queste rimanenti settimane di discussione pubblica; è l’ultima chiamata quindi per coloro che vogliano dire la propria.

Per chi non avesse seguito tutto il lavoro di discussione di questi mesi sulle mailing list ufficiali e sul blog di CC, è possibile ricostruire il tutto attraverso la pagina del sito appositamente dedicata al passaggio alle licenze 4.0; sono inoltre consultabili le bozze fino alla più recente.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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