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ScaricaBile e il sogno della satira su carta

27 Gennaio 2010

ScaricaBile e il sogno della satira su carta

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Nasce sul web per iniziativa di quattro appassionati, ma vive in pdf e vorrebbe essere rivista stampata. L'avventura di ScaricaBile nelle parole di uno dei suoi fondatori

ScaricaBile è un pdf satirico quindicinale. Come suggerisce il nome, si scarica (gratuitamente) e aiuta a scaricare tossine in eccesso. Nato nel 2008, si è affermato nel 2009 su livelli crescenti, ormai decisamente alti nel panorama satirico online. Usa diversi registri linguistici, spesso poco praticati dalla satira più titolata. Recentemente è uscito con una sacrosanta parodia del Rolling Stones, che ha eletto Berlusconi rockstar dell’anno. Nasce da quattro autori senza precedenti esperienze, ma coagula presto attorno a sé anche autori più esperti. Il Mucchio Selvaggio lo nota e lo premia inviandolo per alcuni mesi ai propri abbonati, una sorta di bundle digitale che ne aumenta la visibilità e la credibilità. La sua uscita, ogni due lunedì, segna picchi altissimi nelle classifiche di accesso di Issuu, piattaforma che ne cura la versione sfogliabile online.

Il pdf ha qualcosa di autenticamente amatoriale, dove cioè si vede lontano un miglio l’amore e il piacere degli autori per ciò che fanno, lontano dagli equilibrismi editoriali ben noti a chi lavora in produzioni «serie». Oscillante fra una schietta volgarità poco preoccupata di spaventare inesistenti inserzionisti e teorici pubblici-target, e un’efficace stile sarcastico e parodistico, che offre invenzioni davvero originali in un panorama satirico troppo spesso fermo ai due personaggi con battuta, il pdf è forse la cosa più originale uscita sulla rete. Come nasce, che cosa la motiva e quali prospettive ci possono essere è quello che abbiamo chiesto a Giovanni (G.), uno dei quattro autori insieme a Prefe (Federico), Ste (Stefano) e MelissaP2 (Davide).

Cos’è Scaricabile e come è nato?

ScaricaBile è un’incredibile sorpresa. La rivista è il risultato della collaborazione tra persone fisicamente lontane, sparse per la penisola e anche oltre (un nostro collaboratore vive in Norvegia). Un anno fa io e Stefano abbiamo caricato nel cofano del progetto Federico e Davide, con l’intento di realizzare una rivista satirica che permettesse di fare uscire le nostre idee fuori dal cassetto. Numero dopo numero, abbiamo sempre cercato di migliorarci e questo anche grazie all’integrazione di nuovi e dotati collaboratori. Anche solo la possibilità di aver riunito persone in gamba, in qualche modo conoscerle e averci avuto a che fare, non può che renderci felici.

Dunque non avete precedenti esperienze in ambito umoristico?

Io ho avuto l’onore di partecipare con dei testi agli ultimi numeri della rivista Emme di Staino, prima che venisse chiusa. In linea di massima, però, siamo tutti novizi. Io ho cominciato a scrivere quello che mi passava per la mente solo due anni fa. E anche Federico, Davide e Stefano si son messi all’opera in tempi relativamente recenti.

La scelta di una rivista in pdf, invece di un semplice sito, deriva da ragioni tecniche, da aspirazioni personali (non si sa mai che un giorno si pubblichi) o da nostalgia per le cose sfogliabili?

Di siti la rete è piena. Il nostro sogno è avere un giorno una rivista su carta. Al momento le nostre finanze ci consentono solo di avere un pdf e un widget in flash. Devo ammettere, però, che questi due formati sono i migliori per trasportare una rivista, nel mondo del web senza snaturarne l’essenza.

Come si è evoluto nel tempo il progetto?

Tutto è nato dalla voglia di trovare uno spazio che ci soddisfacesse, dove condividere le nostre idee. Scrivere un testo o disegnare una vignetta per tenerla nel cassetto non ha senso. La voglia di scoprire se farà ridere qualcun altro è forte. Con Stefano abbiamo deciso di crearci da soli questo spazio e inizialmente abbiamo proposto l’idea a Federico e Davide perché, leggendo i loro blog, percepivamo una qualche affinità. Così è nata la redazione virtuale di ScaricaBile: quattro persone che non si sono mai viste e che si coordinano e si scambiano insulti via e-mail, Skype e Msn. Dopo il primo numero zero e le prime litigate, la macchina editoriale si è ben oliata e via via abbiamo trovato tanti collaboratori e sostenitori del progetto. Tra questi nuovi amici ci sono anche professionisti e vignettari più quotati come Natangelo, Tonus, Fricca, Biani.

Per alcuni mesi siete stati distribuiti in abbonamento assieme alla versione pdf del Mucchio Selvaggio. Com’è nata la collaborazione con una rivista storica e ben conosciuta, e quanto ritenete abbia contato per la vostra diffusione?

Ci hanno contattato via e-mail. Apprezzavano il nostro lavoro e volevano offrirci questa possibilità di diversa diffusione e visibilità. La cosa ci ha fatto molto piacere, ovviamente, ma non sappiamo quanto ciò abbia realmente influito alla notorietà della nostra rivista.

Quali sono i modelli umoristici di riferimento?

Potrei dire Il Male, Cuore o Comix, ma siamo troppo giovani per averle lette quando erano nelle edicole. È più l’aura che deriva da quel che hanno fatto, che quel che effettivamente conosciamo da quel poco che si trova in giro. Mi capita spesso di leggere i testi umoristici del The New Yorker e di The Onion. La vera ispirazione, comunque, ci viene da quello che accade tutti i giorni. Puntiamo sui temi classici della satira che come ricorda Luttazzi sono: politica, sesso, religione e morte.

Recentemente avete lavorato molto con la parodia. Prima delle pubblicità, poi addirittura con dei fake di giornali che volevate prendere in giro. Come mai questa scelta?

Anche questo è un modo per commentare qualcosa che è successo. Ad esempio, Rolling Stone che dà della rockstar a Berlusconi e al Papa è altamente stimolante. L’ultimo numero l’abbiamo scritto immaginandoci membri della redazione de Il Giornale e il risultato finale ci ha fatto molto ridere. ma l’abbiamo anche trovato inquietante perché sembrava davvero un numero del quotidiano di Feltri.

Voi avete accessi molto alti su Issuu ad ogni uscita, e tra gli appassionati il vostro nome è sempre più conosciuto. Vi aspettate (o preparate) un’evoluzione del progetto?

L’evoluzione potrebbe solo essere la carta. Magari un giorno faremo uscire un numero speciale stampato, attingendo alle nostre finanze personali. Ma ScaricaBile è e resterà sempre un progetto libero e gratuito in pdf.

In Scaricabile una particolarità è che sono umoristici/satirici anche i pezzi scritti, che dunque non si propongono di fare giornalismo. C’è una qualche affinità fra giornalismo e satira?

L’affinità tra i due è l’informazione. O dovrebbe esserlo. La satira attraverso il suo particolare punto di vista può informare. Il giornalismo deve farlo. In maniera sempre maggiore in Italia non è così e per questa anomalia chi fa satira si ritrova ad essere praticamente l’esclusivo fornitore di vere notizie.

Ultimamente sui media mainstram la capacità di tollerare ironie, critiche e satire da parte di politici e uomini pubblici non sembra ai massimi storici. Vi ponete il problema dei limiti di quello che dite? Avete ricevuto qualche feedback o lamentela da parte di qualcuno?

Ancora nessuna lamentela. L’unico limite che ci poniamo è la nostra risata. Ogni autore può scrivere e disegnare quel che vuole nel rispetto della legge e ponendo come unico giudice la propria risata. Personalmente non scrivo mai cose che non facciano divertire me per primo. Gli uomini pubblici e i politici in particolare hanno poco da lamentarsi. La satira è un’arte nobile e molto più vecchia di loro. Non dimentichiamoci che è l’unica arma contro il potere.

C’è differenza fra libertà di espressione nei media tradizionali e online, per come la vedete voi?

Riferendoci solo all’Italia, che in fatto di web è rimasta un po’ indietro, bisogna ammettere che in rete c’è molta più libertà di espressione perché è un mare troppo grande per poter destare attenzione e perché possa venire arginato. Per fortuna le istituzioni e le pseudo lobby economiche non son ancora riuscite a mettere la rete sotto controllo. Nessun controllo dall’alto significa maggiore se non totale libertà. Una differenza non da poco. Gli ultimi progetti di legge, però, stanno cercando di mettere la mordacchia all’informazione e alla libertà di espressione del web. Per noi è inaccettabile.

Perché tante iniziative satiriche, nell’ultimo anno, sul web?

Direi per l’assenza pressoché totale e forzata di autori di satira nel resto dei mezzi di comunicazione e il clima censorio da regime. Ma anche per l’evoluzione del web in Italia: sempre più persone cominciano a capirne le potenzialità e a sfruttarne. Il terreno è fertile insomma.

Una cosa che detestate della satira in Italia e una cosa che amate.

Il fatto che in Italia non venga dato il giusto spazio alla satira in Tv, che continua a essere il mezzo di comunicazione più efficace data l’alta capacità di raggiungere il pubblico. E di conseguenza la scarsa diffusione della satira porta alla confusione e alla disinformazione che c’è a riguardo. A partire da tutto il discorso fatto ad arte sul buon gusto: la satira non ha un emerito nulla a che fare col buon gusto.

Qual è l’obiettivo della satira?

Castigat ridendo mores. Mostrare le contraddizioni della società in modo divertente. Mostrare un diverso punto di vista e magari offrire uno spunto di riflessione.

Che cosa non diventerà mai ScaricaBile?

Un partito dell’amore. Seriamente, vorremmo che rimanesse sempre un progetto libero e vitale. Non vogliamo finire a fare qualcosa solo per abitudine. In fondo la prima regola è divertirsi. E magari far divertire.

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