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Metavid, gli archivi e la trasparenza

17 Marzo 2009

Metavid, gli archivi e la trasparenza

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Tutta l'attività del Congresso americano, video per video. Nel repertorio collaborativo della vita istituzionale americana è possibile ricostruire gli iter legislativi e la storia politica di deputati e senatori

«Il processo di democratizzazione può sempre essere misurato con questo criterio essenziale: la partecipazione e l’accesso a un archivio, la sua costituzione e la sua rappresentazione». Questa frase di Jacques Derrida, tratta dal saggio Mal d’archivio, racconta perfettamente lo spirito di Metavid e non a caso viene citata dai suoi creatori. Metavid è un’iniziativa indipendente che si propone di creare un archivio di video dell’attività del Congresso degli Stati Uniti e di favorire la produzione partecipata di ulteriori elementi testuali. Lo scopo è permettere a tutti la ricerca di informazioni approfondite sia sull’operato dei parlamentari sia sui singoli progetti di legge.

L’attività di Metavid nasce dalla constatazione che gli archivi delle trasmissioni televisive delle sedute parlamentari americane non erano liberamente disponibili e non consentivano una contestualizzazione e produzione di significato su quanto effettivamente discusso dai membri del Parlamento. Come spesso accade negli Stati Uniti, i creatori di Metavid sono due studenti californiani dell’università di Santa Cruz, Michael Dale e Abram Stern, che lo hanno sviluppato nel 2006 come progetto per la tesi di laurea di Dale.

Il software Metavid registra le trasmissioni su canali tv, i video vengono riversati in rete e archiviati nel sito, dove possono essere ricercati per parola chiave. Ed è qui l’elemento della partecipazione degli utenti assume un ruolo chiave: tutti gli interessati sono invitati a collaborare prendendo visione dei brani, inserendo i tag appropriati e le trascrizioni degli interventi. Ogni deputato o senatore è classificato con il brano di un proprio intervento e le informazioni disponibili su Open Congress e MAPLight, due siti indipendenti che tracciano l’operato dei parlamentari anche in relazioni ai fondi ricevuti per le campagne elettorali (di Open Congress, in particolare, abbiamo parlato diffusamente in passato). Infine è disponibile una classificazione dei disegni di legge con le indicazioni del proponente e i video che riguardano la discussione in aula.

Non piace a C-Span

Da trent’anni le sedute del Congresso statunitense sono trasmesse dal canale via cavo C-Span. E qui nasce il più classico dei conflitti tra televisione e internet. Al momento della nascita di Metavid, infatti, i video erano resi disponibili da C-Span per due settimane dalle riprese, in formato Real Media. I file erano compressi e codificati con l’esplicito obiettivo di impedirne modifiche e utilizzo a chi non ne avesse acquistato i diritti (l’abbonamento va dai 30 ai 45 dollari). C-Span produce contenuti per cui detiene il copyright e naturalmente cerca il proprio modello di business nella vendita dei propri programmi, così come nella produzione di libri e di merchandising. La sostenibilità deriva dunque dal copyright e dagli accordi fatti dal canale per ridistribuire il materiale.

I contenuti prodotti dal governo statunitense sono però di pubblico dominio e non soggetti a limitazioni. La situazione è ancor più paradossale se si considera che C-Span non è un canale pubblico né liberamente visibile a tutti: per vederlo occorre abbonarsi a un pacchetto di emittenti via cavo che lo comprenda). Le sedute del Congresso e del Senato proposte da C-Span sono dunque un servizio pubblico ma, nel momento in cui vengono riprese da un cameraman del canale tv, sfuggono al pubblico dominio.

È facile immaginare come Metavid abbia incontrato ben presto problemi legali: nel corso del 2006 il canale tv ha chiesto la cancellazione degli archivi di Metavid. Dalla controversia che ne è seguita Metavid ha ottenuto un significativo risultato: gli unici video rimossi sono stati quelli che erano stati realizzati con telecamere di C-Span, mentre hanno potuto mantenere online tutti i contenuti prodotti dal governo. Il canale ha poi chiesto a Nancy Pelosi, presidente della Camera, che le telecamere C-Span fossero le uniche a autorizzate a riprendere le attività parlamentari, ma la richiesta è stata negata.

Nell’estate 2007 C-Span ha lanciato all’interno del proprio sito web una Video Library, una pagina dalla quale si accede gratuitamente ai programmi, incluse le sedute del Congresso. Parte dei video sono anche disponibili sulla pagina di YouTube del canale tv.

La rimediazione dei contenuti

In tre anni di attività Metavid ha raggiunto una partecipazione di alcune centinaia di utenti attivi al mese. L’attività partecipata promossa da Metavid mette in atto una rimediazione di contenuti che i suoi fondatori definiscono «il processo di rinegoziazione del significato prodotto dalla mediazione degli archivi». In altre parole auspicano la creazione di un archivio audiovisivo dell’attività legislativa in forme che permettano la partecipazione possa favorire e assicurare una trasparenza continuata.

Nel 2007 e 2008 il progetto ha ricevuto complessivamente circa 320.000 dollari dalla Sunlight Foundation, fondazione americana molto attiva nel promuovere progetti che incrementino la trasparenza amministrativa. L’obiettivo finale però non è la sostenibilità del progetto, ma la creazione di un sistema aperto che favorisca la partecipazione e l’aggregazione dei cittadini sui temi che ritengono importanti. Per questo motivo il lavoro dei fondatori e dei volontari prosegue alla ricerca di nuove e più mirate funzionalità. Nello spirito open source, Metavid rende liberamente disponibili tutti i documenti e il software alla base del suo funzionamento, senza alcuna restrizione sul riutilizzo.

L'autore

  • Antonella Napolitano
    Antonella Napolitano si occupa di comunicazione, con una specializzazione sull'impatto della tecnologia sulla società. È Communication Manager per CILD (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili).

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