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Dopo Torino, tutti pazzi per il curling

24 Febbraio 2006

Dopo Torino, tutti pazzi per il curling

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Il titolo olimpico di sport rivelazione ai Giochi piemontesi, a giudicare da giornali online e blog, è stato assegnato. A dispetto delle ironie e di una storia antichissima.

Tutti conoscono i grandi sport invernali, partendo ovviamente da quelli più famosi, che vediamo più spesso in tv o che trovano qualche piccolo spazio su giornali e riviste sportive. Ci troviamo meno a nostro agio con sport poco noti, come lo short track, il biathlon, o l´inquietante – almeno per il nome – skeleton. Anche l´hockey, per noi italiani, è uno sport poco frequentato. Lo assimiliamo, forse per l´equipaggiamento, al football americano. E in realtà, ovviamente, non c´entra nulla.

Ma la cenerentola dei giochi, la grande outsider di Torino 2006, è la disciplina antichissima del curling. Che si pronuncia carling, ma che i piemontesi invece pronunciamo come si scrive ma fermandoci mezz´ora sulla “u” e un quarto d´ora sulla “i”. Al bar o alla macchinetta del caffè, insomma, è cuuuurliiing. E dire che prima dei giochi non sapevano neanche che esistesse. Quando, verso la fine del 2004, il palazzetto di Pinerolo è diventato operativo, molti si chiedevano a cosa servisse. Era il palazzetto del cuuurliiing e basta. Tutti facevano finta di sapere di che cosa si trattasse, ma in realtà nessuno ne immaginava il contenuto. Invece il curling si è preso una bella rivincita. È risultata la specialità invernale più cliccata di questi giochi ed è riuscita a tenere incollati al video quasi quattro milioni di spettatori durante le fasi eliminatorie e le fasi finali. Tutti quindi alla scoperta del curling, sport strano e veramente curioso. Il 1511 è la data della prima prova della sua esistenza. Il luogo di nascita sono il laghi ghiacciati della Scozia, dove si praticava probabilmente in date ancora precedenti.

Il gioco è semplice: a molti ricorda le bocce, ad altri il biliardo, ad altri ancora il golf, a cui – almeno in Canada – il Curling risulta essere molto legato. Una divertente descrizione del gioco la troviamo ovviamente nei blog: in particolare, Dr Tarr ci racconta di un gioco in cui «si prende un pezzo di granito grigio di 20 kg circa, kilo più kilo meno (kilo sa?), non lo si lancia, e si resta aggrappati finché uno dei tuoi compagni non dice “lascialo!” per buttarsi davanti al pezzo di pietra spazzando come un ossesso il ghiaccio, cosa che non si fa con le bocce ma che si dovrebbe fare così alla fine della partita il campo sarebbe bello che riassettato». Le battute si sprecano, nel caso di questo sport; tanto da spingere Wittgenstein ad augurarsi una medaglia per gli atleti italiani per il gusto di «vedere tutti i cronisti e commentatori che ogni giorno fanno battute sul curling (alla tremilesima volta, un po’ banali, che dite?) gettarsi a raccontare le meraviglie di questo sport “povero ma nobile”». Nel video tratto da Deejay chiama Italia è possibile trovare una divertente introduzione al fenomeno curling, con il commento di Linus e del cronista olimpico Dario Pupo.

La disciplina del curling, in realtà, è cosa seria. A parte i 500 praticanti italiani, quasi tutti di Cortina, questo sport è molto praticato nelle nazioni scandinave, in Svizzera e in Canada dove gli appassionati sono moltissimi e dove i club del curling – spesso integrati nei club del Golf – sono molto diffusi. La passione mondiale per il curling ci porta a pensare quindi a uno sport consueto e molto praticato e anche associato a fenomeni che si trovano spesso in ben altri sport: per esempio, i calendari degli atleti. Poco prima dell´inizio dell´Olimpiade ha furoreggiato (soprattutto in Canada) il calendario un po´ sexy delle atlete di Curling.

L´Italia era alla sua prima partecipazione e il tifo degli italiani si è ben diviso tra nazionale maschile e nazionale femminile. Entrambe hanno dato filo da torcere a nazionali ben più blasonate e il palazzetto di Pinerolo è diventato la patria di una torcida improvvisata che nel giro di poche ore aveva già eletto come idolo il piccolo “killer” Joel Therry Retornaz. Joel è diventato famoso per la sua freddezza e per la sua bravura soprattutto nell´incredibile sfida vinta dopo quasi quattro ore con il grande Canada. Sfida ben descritta anche da blogger nostrani e raccontata con grande eccitazione anche all´estero nei blog specialistici.

Probabilmente la curling mania finirà nel cassetto poco dopo lo spegnimento del braciere. Ma ci sono anche segnali che ciò non accadrà tanto facilmente. Le ragazze della nazionale, dopo essere state escluse dalla finali, si sono lanciate in un bell´appello a difesa della loro disciplina ricordando che tra poche settimane inizia il mondiale in Canada e auspicando un tifo nostrano almeno pari a quello olimpico. Resta un bell´impianto di Curling in Piemonte, che magari sarà di stimolo per le nuove leve e per i tanti nuovi fan disseminati un po´ ovunque per la penisola. Chi fosse interessato, inoltre, è già possibile esercitarsi un po´ in modalità digitale. Anche se il gioco ufficiale di Torino 2006 ha snobbato ufficialmente il Curling, esiste qualche possibilità, addirittura gratuita, di cimentarsi con il gioco on line. Mentre per chi è a Torino sarà possibile provare, per pochi giorni ancora, l´ebbrezza di un vero tiro della stone presso il campo dello Sponsor Village.

Occhio quindi alla home e portatevi qualche amico abile con la ramazza.

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