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Al tramonto le connessioni lente (ma più sicure)?

29 Aprile 2004

Al tramonto le connessioni lente (ma più sicure)?

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Mentre in USA la banda larga (e il wireless) continua ad avanzare nell'utenza casalinga e lavorativa, c'è anche chi non vuol rinunciare al dial-up

La penetrazione del wireless e della banda larga negli Stati Uniti viene delineata da alcuni recenti sondaggi condotti dall’Internet and American Life Project del Pew Research Center. Sarebbero oltre 21 milioni di persone ad usare connessioni wireless per accedere a internet. Quantizzando così per la prima volta l’utenza senza fili, la ricerca ha confermato “la crescita di familiarità della gente con i computer e con la tecnologia,” sostiene Lee Raine, direttore del Pew Project. Aggiungendo come in generale la popolazione stia iniziando ad abbracciare seriamente questa “cell-phone computer culture.” Anche se è vero che al momento non è dato sapere quanti usano laptop dotati di Wi-Fi rispetto a coloro che preferiscono invece cellulari dotati capacità email e navigazione web. Lo scenario complessivo vale comunque in particolare per la cosiddetta Generation Y, la fascia dei più giovani (18-27 anni), il 27 per cento dei quali userebbe normalmente il wireless per andare online. Ciò anche per via del fatto, non certo trascurabile, che “finalmente la tecnologia si va facendo disponibile a costi contenuti,” confermano gli esperti della American Technology Research.

Nel complesso il sondaggio, svolto nel mese di febbraio, segnala che il 73 per cento degli adulti usano quotidianamente il computer al lavoro o a casa, mentre gli attuali utenti della Rete sarebbero circa 128 milioni. Un’altra ricerca di questi giorni aggiunge altresì che la penetrazione della banda larga nella famiglie statunitensi ha ormai raggiunto il 40 per cento, tramite cable modem per il 54 per cento e DSL per il restante 42 per cento. Cifra che sale al 55 per cento contando anche le connessioni in uffici e altri luoghi di lavoro. Contrariamente alle previsioni avanzate un anno addietro dallo stesso Pew Center (ferme al 28 per cento) su una presunta saturazione di questo mercato, i provider sono riusciti a “stanare” e convincere un numero significativo di utenti a mollare le tipiche chiamate via modem per saltare alle connessioni veloci. Ciò grazie anche a nuove tariffe agevolate (con preferenza per la DSL piuttosto che ai servizi via cavo), incluso l’abbuono del primo mese o abbonamenti a cifre di poco superiori a quelle dell’odierno dial-up. Ad esempio, SBC e Verizon hanno abbassato le quote mensili, rispettivamente, a 27 e 35 dollari. Tuttavia i costi non sarebbero il fattore-chiave per tali passaggi, almeno secondo John Horrigan, ricercatore anziano presso il Pew Center. L’utenza viene spinta verso collegamenti high-speed soprattutto perché “trascorre maggior tempo online svolgendovi una serie diversificata di attività”. E anche se a tariffe maggiorate, alla fin fine la banda larga riduce lo spreco di tempo e a tempi lunghi consente perfino qualche risparmio.

Nota importante, il settore promette ulteriori spazi di incremento. Nel 2003, l’agenzia di ricerche Yankee Group contava 23 milioni di famiglie dotate di banda larga, in crescita rispetto ai 16 milioni dell’anno precedente. Nello stesso anno, invece 51 milioni di case preferivano il dial-up, in ribasso a confronto dei 55 milioni del 2002. Secondo Patrick Mahoney, analista con lo stesso Yankee Group, parecchi utenti dial-up non si sarebbero ancora accorti delle minime differenze di spese esistenti oggi: la DSL (digital subscriber line) “può costare appena 8 dollari in più al mese.” Assai ridotte anche quelle difficoltà d’installazione che fino a poco tempo fa spaventavano i non pochi tecnofobi, almeno così ritiene John Wimsatt, vicepresidente di Verizon per il broadband: “Esiste il preconcetto che la banda larga sia complessa e difficile da installare, ma certi consumatori rimarranno sempre scettici di ogni nuova tecnologia, e ancora oggi c’è chi ha il videoregistratore sempre lampeggiante sulle ore 12.” Ancora, lo Yankee Group si è spinto a studiare le differenze sociali esistenti tra le due fasce d’utenza: la banda larga viene usata dal 47 per cento di giovani non sposati, rispetto al 30 per cento delle coppie. Nel complesso, la penetrazione maggiore si avrebbe nelle famiglie di classe medio-alta, suggerendo che i costi sono ancora importanti, in parziale disaccordo con le previsioni manageriali di cui sopra.

Non va tuttavia dimenticato che, almeno per ora, esiste una discreta fascia d’utenti che non vuol saperne di passare alla banda larga — nonostante episodi di ilarità e derisione, particolarmente in ambiti professionali. Si cita tra l’altro la possibilità di lasciare i propri PC più scoperti agli attacchi di virus e hacker varie, eventualità tutt’altro che ingiustificata, oltre ai fastidi di dover cercare le quote migliori, cambiare provider e, non ultimo, il conseguente stimolo a trascorrere sempre maggior tempo davanti al monitor. E c’è molta gente che si limita alla comune email e a navigazioni web tranquille — non tutti sentono l’esigenza di scambiare grafici o grossi file, né di darsi al frenetico download di musica o filmati. Non a caso un altro sondaggio condotto recentemente dallo stesso Pew Research Center segnalava come il 60 per cento degli attuali utenti in dial-up non aveva alcun interesse a usare connessioni veloci. Mentre per il restante 40 per cento di opinione contraria, voleva farlo il 47 per cento degli uomini contro il 34 per cento delle donne.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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