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Campagne di e-mail marketing efficaci con MailChimp

30 Maggio 2016

Campagne di e-mail marketing efficaci con MailChimp

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Manca una settimana alla Social Media Week di Milano e ai suoi workshop. Uno dei quali sarà tenuto da Alessandra Farabegoli.

Le newsletter sono uno strumento di marketing utile sia per consolidare relazioni con utenti e clienti sia per rafforzare attività di vendita e strategie di business. Tuttavia, se inviare messaggi di posta elettronica è alla portata di chiunque, gestire professionalmente una campagna email senza impigliarsi in filtri antispam o generare rovinose catene di Sant’Antonio è un’arte non facile da padroneggiare. In occasione del suo workshop alla Social Media Week di Milano, intervistiamo l’autrice di Email marketing con MailChimp.

Apogeonline: Qual è la ragione d’essere di MailChimp? Per un’azienda o un professionista non è più conveniente e flessibile gestire una propria piattaforma, magari ricorrendo a software open source che abbonda ed è gratis?

Alessandra Farabegoli: No. MailChimp ha un piano di offerta completamente gratuito che, per mailing list fino a duemila indirizzi, offre quasi tutte le funzionalità della piattaforma, con caratteristiche di solidità, design e possibilità di integrazione infinitamente superiori di quelle che può dare un tool gratuito. E, cosa ancora più importante, quel genere di soluzioni open o gratis manda le newsletter o dalla tua rete o dal server del tuo sito, non da un’infrastruttura ottimizzata (in configurazione, collegamenti, bilanciamento del traffico) per spedire alti volumi di posta elettronica, e gestire tutti i problemi collegati, a partire dalle possibili segnalazioni di spam.

Probabilmente la deliverability, cioè l’effettiva certezza della consegna, è la questione più sottovalutata in tema newsletter. Puoi anticipare brevemente ciò che nel tuo workshop riceverà trattazione approfondita (e importante) in merito?

Via via che aumentano i volumi di traffico, far sì che le nostre newsletter arrivino davvero a destinazione non è più così scontato, e dobbiamo porre la massima attenzione sia a scrivere a chi realmente ci ha autorizzato a farlo, e si aspetta di ricevere i nostri messaggi, sia a curarne tutti quegli aspetti tecnici che condizionano la deliverability, dalla buona costruzione dell’HTML alla reputazione dei server da cui partono i messaggi. Da questo punto di vista, più un servizio di mailing è solido e professionale, più ci aiuta a comportarci nel modo giusto.

Varare una newsletter è semplice, conservare il proprio pubblico lo è molto meno. Come si realizza una newsletter in modo da mantenere acceso l’interesse e non renderla, magari, persino controproducente?

Non esistono formule magiche e ricette valide per tutti. Io raccomando sempre di immedesimarci il più possibile nelle persone a cui scriviamo, e chiederci, con onestà, se – date tutte le cose che abbiamo da fare, i nostri obiettivi, le nostre difficoltà quotidiane – ci vorremmo iscrivere alla nostra newsletter, e avremmo voglia di continuare ad aprirla e a leggerla.

Workshop di Alessandra Farabegoli a Social Media Week Milano 2016

Una newsletter è un’interfaccia per dialogare più efficacemente con il pubblico.

Cerchiamo anche di non scrivere necessariamente tutto a tutti, ma di individuare all’interno della mailing list le persone che possono essere più interessate a quello che abbiamo da dire volta per volta: diminuire
l’irrilevanza, evitare per una volta di far perdere tempo agli altri con notizie di scarso interesse per loro, è fondamentale per aumentare la rilevanza percepita.

L’editor a blocchi di MailChimp facilita molto la creazione di newsletter. Ma non si corre il rischio di somigliare a mille altri e perdere appeal?

No, la differenza la si fa con i contenuti, non cercando il layout più originale. Anzi, essere originali nei layout spesso è controproducente: una newsletter è un’interfaccia, e come tale funziona meglio se rispetta gli standard rendendo semplice capire dove sono le cose che contano, e cosa bisogna fare per seguire la chiamata all’azione che contiene.

Qual è la nozione più significativa che intendi trasmettere durante il workshop? Qual è il capitolo più importante del tuo libro, che tutti gli iscritti al workshop riceveranno?

Difficile scegliere. In questa nuova edizione ho lavorato molto per far capire i concetti chiave, i pilastri intorno a cui è organizzato MailChimp: la gestione degli iscritti e quindi le liste e la loro segmentazione, come ottimizzare la creazione delle campagne usando i template, e anche come configurare in modo ottimale l’account. Spesso ci si butta sulle cose da fare senza essersi presi il tempo necessario per capire come farle al meglio. MailChimp è uno strumento estremamente potente, ma spesso chi si butta a usarlo senza averlo studiato un po’ finisce per lavorare in modo inefficiente, sprecando tempo e facendo male le cose.

Si ottengono veramente risultati con le newsletter? Non sono state rese un po’ anacronistiche dai social? C’è qualcuno che è riuscito a fare qualcosa degno di nota per il proprio business?

Altroché se si ottengono risultati! L’email marketing, se usato bene, genera vendite, sia in modo diretto sia mantenendo viva la relazione azienda-cliente fra un acquisto e l’altro. Io non ho mai pensato alle newsletter come antagoniste dei social, perché le strategie di marketing o sono integrate o non funzionano, ma è indubbio che la mail rappresenta uno spazio molto più diretto e ad alta visibilità rispetto all’arena affollatissima delle timeline di qualunque piattaforma social.

In una frase: la regola d’oro da non dimenticare mai mentre si usa Mailchimp.

Prenditi il tempo che serve (per progettare, segmentare, testare, pianificare e imparare dai risultati).

L'autore

  • Alessandra Farabegoli
    Alessandra Farabegoli si occupa di Internet dalla fine degli anni Novanta. Dopo aver diretto per otto anni un'agenzia web, ha scelto la strada della consulenza e della formazione per insegnare – a enti, aziende e persone – come usare la Rete per fornire un servizio migliore, guadagnare di più e lavorare meglio.

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