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I sogni son desideri, MagicBand li realizza

27 Maggio 2015

I sogni son desideri, MagicBand li realizza

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Tecnologia, fantasia, creatività per Bob Iger, Chairman e CEO di Disney, come riferito in un articolo del Wall Street Journal.

Questi ultimi tre o quattro anni possono essere indicati come l’era dei wearable device dedicati al monitoraggio della nostra salute e del fitness o benessere che dir si voglia. L’elenco di marche e modelli è ormai infinito.

Non c’è, e non ci sarà, un braccialetto o smartwatch che non monitori il nostro respiro, il battito cardiaco, il numero di passi, i chilometri percorsi e quante volte abbiamo alzato la mano a scuola per chiedere il permesso di andare in bagno. Il nostro polso saprà tutto di noi.

Ma non è solo il panorama dell’health & fitness ad essere protagonista. C’è un mondo dove i nostri polsi non si limitano o limiteranno a monitorare i nostri parametri biometrici e darci suggerimenti sull’attività sportiva da compiere e si occuperanno invece di tradurre i sogni in desideri di felicità. Stiamo parlando dei parchi a tema Disney, in particolare quello di Orlando in Florida (Disney World).

Walt Disney Company ha infatti deciso di produrre il proprio braccialetto personale: MagicBand (acquistabile per ora in alcuni Online Disney Store, non quello italiano, per meno di tredici dollari). Lo scopo è avere un maggiordomo personale sempre con noi, che ci guida e accompagna durante l’intera permamenza nel parco dopo averlo registrato nella pagina dedicata alla configurazione, dove riportare il numero di serie del bracciale e altre informazioni come:

  • Codice del biglietto acquistato.
  • Il nome del ristorante e dell’hotel prenotato.
  • Le attrazioni del parco che più ci piacciono.

L’iniziativa fa parte di un progetto molto più ampio, denominato MyMagic+ DisneyExperience, composto anche dal Disney FastPass+ (che permette di evitare le lunghe code nelle attrazioni che preferiamo) e myDisneyExperience Planner, il configuratore (desktop e mobile app) della nostra prossima visita al Parco.

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Catalizzatore di un’esperienza: per Disney tutto passa da un bracciale “magico”.

Una volta configurato MagicBand, la presenza al parco, le tappe della visita così come le attrazioni che visiteremo o i personaggi Disney che incontreremo saranno magicamente monitorati. In realtà, più che magia, si tratta di tecnologia RFID (con un raggio di azione superiore ai dieci metri), utile anche per ritrovare i bambini smarriti.

Inoltre, quando sarà ora di mangiare, sarà sufficiente recarci in un ristorante del parco e prendere posto nel primo tavolo libero. Il cameriere, grazie ai dati passati da MagicBand, conoscerà già il nostro nome e, se non è la prima volta, la nostra ordinazione.

I costi della magia

La ricerca e sviluppo di quanto sopra è costata a Disney un miliardo di dollari, ma il rientro economico prevede un guadagno immenso. Come descritto nel report di Capgemini Consulting, il progetto si basa su quattro principi fondamentali:

Quattro principî di MagicBand

  • Migliorare la Customer Experience utilizzando strumenti di analisi.
  • Migliorare l’efficienza operativa mediante un approccio Data-Driven.
  • Interattività – utilizzo degli strumenti digitali attraverso più canali.
  • Personalizzazione – utilizzo di più prodotti connessi tra loro.

Nella visione Disney, il farci costantemente monitorare ci ripagherà in futuro. Infatti l’obiettivo del progetto è raccogliere le informazioni per migliorare le prossime visite, nostre e di altri milioni di persone.

Il tema della profilazione del cliente in cambio di vantaggi, cioè della rinuncia alla privacy a fronte di un servizio, affiora costantemente su Apogeonline, si parli di libri o di social media o di mondo mobile e ci verrà concesso di mettere da parte per una volta l’apparato critico. Diciamo che il futuro dei parchi a tema non sarà differente dal presente di chi oggi acquista online o posta su Instagram.

Preferiamo chiudere con il miglior modo possibile di illustrare l’esperienza di MagicBand e dell’intero progetto MyMagic+, ovvero affidarci a Edna Mode in questo suo video. Grazie Edna!

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