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La stampa 3D è obsoleta

02 Aprile 2015

La stampa 3D è obsoleta

di

Come creare parti di qualità commerciale a velocità incomparabilmente superiore e pure in modo più affascinante.

Nei laboratori californiani di Carbon3D, a pochi chilometri da Palo Alto e dall’università di Stanford, è nata quella che appare essere la stampante killer dell’attuale mercato, che pure è in crescita del 40% annuo.
Almeno cento volte più veloce di qualunque modello oggi esistente, consente di realizzare in poco più di sei minuti quello che una stampante a tre dimensioni professionale a sinterizzazione crea in circa undici ore.
Il sistema è geniale per la combinazione di tecnologie adottate. Il pezzo viene creato facendolo crescere in una specie di brodo primordiale di polimeri, dove un denso liquido viene reso solido nei punti giusti tramite luce ultravioletta, mentre l’ossigeno blocca la polimerizzazione là dove non deve avvenire. La regolazione di questo equilibrio tra ultravioletto e ossigeno avviene per ogni punto, fino a estrarre dalla melma polimerica un oggetto di caratteristiche professionali, rigido al punto giusto, meccanicamente utilizzabile.

Stampa in CLIP

Dal brodo primordiale nasce l’oggetto.


Un abisso di perfezione rispetto alle stampanti 3D attuali, che non reggono il confronto nemmeno quanto a precisione della finitura. La nuova tecnologia si chiama CLIP, da Continuous Liquid Interface Production, ovvero la creazione come forse è avvenuta all’inizio dei tempi, con una miscela liquida che sottoposta all’energia ultravioletta crea in modo continuo delle solidificazioni. Il dottor Joseph DeSimone, amministratore delegato e cofondatore di Carbon3D, è tranchant:

L’attuale tecnologia di stampa 3D ha tradito la sua iniziale promessa di rivoluzionare la manifattura. La nostra tecnologia CLIP offre invece una velocità che cambia le regole del gioco, proprietà meccaniche coerenti e una scelta di materiali diversi necessaria per creare parti complesse dalla qualità commerciale.

Alla base del processo si trova una speciale membrana simile alle lenti a contatto, permeabile all’ossigeno e trasparente ai raggi ultravioletti. Regolando il flusso di ossigeno attraverso la membrana si creano zone morte, non polimerizzabili da parte della luce UV, e il software regola il processo seguendo forma e dimensioni dell’oggetto, che quindi cresce ed emerge dal liquido polimerico in modo continuo e incredibilmente preciso.

Stampante CLIP

Un solo movimento, una precisione estrema.


Sono praticamente assenti parti meccaniche se non per uno spostamento verticale del carrello che fa emergere l’oggetto, nessun ugello pronto a intasarsi, nessuno scostamento dai parametri impostati.
Il capitale che permette a questa nuova tecnologia di arrivare sul mercato è stimato in 40 milioni di dollari, raccolti presso alcune società di investimento statunitensi. Cominciamo anche noi a pensare come Jim Goetz, un altro membro della società, che…

[…] appare immediatamente chiaro che la stampa 3D non sarà mai più la stessa.

E pensare che avevamo appena iniziato a crederci, nei fili di plastica che sciogliendosi passavano dai bit all’atomo.

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