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Mi butto nella mischia

19 Gennaio 2015

Mi butto nella mischia

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Negli anni passati era impossibile pensare a Microsoft come a un'azienda capace di abbracciare l'eterogeneità. Ora è diverso.

Steve Ballmer chiamava Linux cancro. Sistemi operativi, linguaggi di programmazione, browser, player MP3, console: ogni oggetto della Information Technology doveva essere assimilato e riscritto secondo le regole di Microsoft.
La speranza era di arrivare a una posizione di totale dominio e nel perseguire quella visione, forse un po’ miope, sono arrivate delle grandi cantonate. I vari Zune, Windows Vista, Windows Phone, Bing, Kin, uniti al rapido declino di Internet Explorer e ad altri piccoli inciampi, devono aver fatto capire al top management di Microsoft che non si poteva conquistare il mondo stando in una torre d’avorio e che la strada era buttarsi nella mischia, aprirsi al nuovo mondo che il software open source stava affermando.
In reazione agli insuccessi è partito un profondo rinnovamento e l’ultimo atto in ordine di tempo è stato l’annuncio del rilascio del codice sorgente del core di .NET. Di questo abbiamo parlato qui un paio di mesi fa. Finito il clamore degli annunci iniziano ad arrivare passi concreti, uno dei quali è racchiuso in un post sul blog di MSDN.

È ufficiale. Traslochiamo su GitHub! Siamo spostando il codice aperto di Roslyn da CodePlex a GitHub. Github possiede una vivace comunità open source di cui vogliamo essere parte attiva e a cui vogliamo contribuire. […] Stiamo traslocando il codice su GitHub e contemporaneamente passando ad usare Git al nostro interno. Questo significa che avremo un sistema semplificato e saremo molto più vicini all’ambiente che usereste sul codice di Roslyn. Ne varrà sicuramente la pena.

Sebbene questo passo possa sembrare tutto sommato un dettaglio implementativo è il nuovo punto di vista di Microsoft che mi colpisce.
Già durante connect(); Scott Guthrie aveva mostrato un approccio attento ai gusti e ai desideri degli sviluppatori, volto a dimostrare la capacità di Microsoft di mischiare le proprie eccellenze tecnologiche con quelle open source e di cogliere le tendenze emergenti citando nomi come Apache Cordova, Redis, Hadoop, oltre che parlando di DevOps Lifecycle e di sviluppo cross-platform.
Microsoft di fatto smantella CodePlex e legittima – non che ce ne fosse bisogno – Git come standard de facto per il versioning del codice sorgente.

We're Moving

Grafica ufficiale Microsoft del passaggio del compilatore .NET su GitHub.


Il passaggio su GitHub – dove lo scorso novembre Google ha migrato Go – rimarca la decisione di Microsoft di rendere open source la sua creatura sopra un repository software non gestito da loro e soprattutto di metterla su un servizio online amato e frequentato dagli sviluppatori.
Il grosso salto concettuale è che non c’è più la paura di mischiare le proprie tecnologie con quelle OSS o con quelle dei concorrenti, tanto che il nuovo CEO Satya Nadella ha dichiarato il suo amore per Linux. Questa nuova weltanschauung è poi celata come briciole di pane nei vari blog ingegneristici di Microsoft o delle aziende recentemente acquisite – come quello di Yammer – che parlano di Hack Night di un linguaggio non tradizionalmente Microsoft; o nella pagina Github di Azure, che parla di Apache License 2 testimoniando quanto il tempo di Ballmer sia definitivamente tramontato.
Queste briciole di pane servono proprio a riportare Microsoft nella giusta direzione, quella di una azienda in grado di fare vera innovazione, senza vivere di rendita e non subalterna agli altri colossi che competono nello stesso campo da gioco e al momento hanno maggiore capacità di attrarre gli sviluppatori.

L'autore

  • Andrea C. Granata
    Andrea C. Granata vanta oltre 25 anni di esperienza nel mondo dello sviluppo software. Ha fondato la sua prima startup nel 1996 e nel corso degli anni si è specializzato in soluzioni per l'editoria e il settore bancario. Nel 2015 è entrato a far parte di Banca Mediolanum come Head of DevOps, ruolo che oggi ricopre per LuminorGroup.

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