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Neutralità da struzzi

19 Dicembre 2014

Neutralità da struzzi

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Si può essere neutrali come la Svizzera, che non combatte nessuno. O come la Croce Rossa, che soccorre tutti. Oppure, ciechi.

La net neutrality, l’idea che ogni bit abbia pari dignità sulla rete, è incastonata nell’identità della rete stessa. È anche messa a rischio dalla finitezza delle risorse: la banda è limitata, quindi nasce l’interesse a rompere il patto.
Le media company cercano di favorire i propri prodotti; i provider vogliono approfittare della loro posizione nella catena alimentare del web e servire meglio i clienti più danarosi. Il porno combatte contro chi vorrebbe renderlo traffico di seconda o terza classe e così via. Tutte le parti in gioco hanno qualcosa da perdere da una rete neutrale.
La quale somiglia (pericolosamente, per molti) alla democrazia nel concetto che ogni bit è uguale proprio come ogni persona esprime un voto. La democrazia è la peggiore forma di governo eccettuate tutte le altre, ricordò Churchill, dove anche l’essere più spregevole fa valere il proprio pensiero al pari dell’illuminato.
Naturale allora che i politici mettano becco nella questione della net neutrality, il più delle volte senza capire di che cosa parlano ma sapendo benissimo il perché: favorire l’amico industriale, la lobby di riferimento, la fetta di elettorato.
Così Angela Merkel si è messa di traverso alla net neutrality con l’idea di una Internet a due corsie, una normale e una veloce per i servizi sociali e l’innovazione. Dove finirebbero chi paga di più e gli amici. Riccardo Luna, primo dei campioni digitali, propone il seguente paradosso:

Se il traffico di dati in rete è tutto uguale, che accade se la rete si intasa perché molti stanno guardando YouPorn mentre un ospedale cerca di accedere alla tua cartella sanitaria per una emergenza?

Domanda fuorviante, Riccardo. Chi vince se competono per la banda un ospedale, una caserma, una scuola, un aeroporto e un laboratorio? Non appena si discriminano le priorità si formano privilegi e penalizzazioni, anticamera dell’ingiustizia.
Se in strada non c’è spazio per l’ambulanza, il traffico giustamente si ferma e la lascia passare. Solo che la velocità del soccorso non è la migliore e tutti ricevono un servizio inferiore alle necessità, a partire dal paziente. Non è democrazia e neanche neutralità della rete autostradale, bensì infrastruttura inadeguata. Aggiungere una corsia salverebbe vite e risparmierebbe tempo, quindi denaro.
La net neutrality si riassume in un solo concetto: predisporre le corsie dati necessarie perché l’ambulanza digitale abbia tutto lo spazio che serve. Fermare il traffico dati, anche porno, per lasciarla passare significa solo che l’infrastruttura è inadeguata.
Chi è responsabile per L’infrastruttura? I politici. I quali hanno tenuto, tengono e terranno arretrato il Paese informatico. Così si spiega perché spendono denaro per scrivere dichiarazioni dei diritti, quando dovrebbero usarlo per la fibra ottica. Neutrali come struzzi.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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