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ICANN, can you?

26 Agosto 2014

ICANN, can you?

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Le nuove regole 2014 sulla registrazione e rinnovo nomi dominio: nuovo mal di testa per professionisti del web.

Pare che Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen una volta abbia nominato due cose appassionanti per tutti ma la cui precisa origine tutti farebbero bene a evitare di approfondire: la politica e le salsicce.

Je weniger die Leute darüber wissen, wie Würste und Gesetze gemacht werden, desto besser schlafen sie nachts.

Io mi permetterei di aggiungere l’Internet. Conosco moltissime persone che si guadagnano onestamente tre pasti al giorno sul web ma non hanno la più pallida idea di come funzioni, neppure in termini approssimativi. Se debbono registrare un nome dominio per fare un nuovo sito si rivolgono con malriposta fiducia a uno di quei salsicceri che impacchettano in un singolo prodotto la registrazione del nome dominio, il DNS autorevole, qualche casella email e un po’ di spazio su un server web. Poi se la salsicciata brucia non sanno più a che santo votarsi.

Pochi sanno che registrare un nome dominio ha un costo fisso di soli diciotto centesimi di dollaro americano. È questa la somma che va ad ICANN, la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ente supremo della Rete. Il resto della somma che l’utente finale paga va al registry, l’azienda che amministra la base dati di tutti i domini con identico suffisso, ma la parte del leone finisce in tasca al salsiccere. Chi ha un server dedicato ha anche bisogno di un numero IP, che secondo disponibilità viene gratuitamente assegnato da un RIR. Nelle memorabili parole dello statunitense onorevole Charles Pickering…

ICANN sembra rispondere delle proprie azioni solo a se stessa e all’onnipotente Iddio.

Affidarsi ciecamente a un salsiccere per queste questioni non è peccato mortale, ma può provocare grane. Per esempio, se un webdesigner ha per cliente la prestigiosa boutique Mario Rossi, la quale amerebbe registrare www.mariorossi.boutique, sarebbe bene che il webdesigner imparasse come l’elenco definitivo dei nomi registrabili non sia quello riportato sul sito del suo salsiccere di riferimento, ma quello pubblicato dal braccio armato di ICANN per i nomi di dominio e i numeri: IANA, la Internet Assigned Numbers Authority.

Ho un esempio ancor più fresco e pregnante. Nel gennaio scorso ICANN ha promulgato una nuova direttiva, che entra gradualmente in vigore quest’anno. Chi registra o rinnova un nome dominio, da sempre, deve comunicare l’indirizzo email del proprietario. Ora però viene mandata una mail per verificare che quell’indirizzo esista e che il presunto proprietario conosca e accetti la sua responsabilità in merito.

Negli anni, molti salsicceri hanno accettato indirizzi email inesistenti, o inizialmente esistenti ma poi scomparsi; che oggi equivalgono ad altrettante bombe ad orologeria, le quali scoppieranno alla prima necessità di modifica, spostamento, vendita o rinnovo. Per controllare se avete questo problema fate una ricerca whois sul vostro nome dominio. Ma non sul sito del salsiccere, per carità.

L'autore

  • Luca Accomazzi
    Luca Accomazzi (@misterakko) lavora con i personal Apple dal 1980. Autore di oltre venti libri, innumerevoli articoli di divulgazione, decine di siti web e due pacchetti software, Accomazzi vanta (in ordine sparso) una laurea in informatica, una moglie, una figlia, una società che sviluppa tecnologie per siti Internet

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