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Se non bastasse Android: ad esempio Open webOS

08 Aprile 2013

Se non bastasse Android: ad esempio Open webOS

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Android si distingue in modo crescente per l'offerta in crescita delle opzioni di modifica anche radicale della piattaforma.

La disponibilità di sistemi operativi liberi e aperti in generale non è certo più una novità, fin dalla nascita del capostipite Linux che oramai si colloca nel tempo a più di vent’anni or sono, persino in un secolo diverso da questo.

In questo ultimo periodo si nota comunque una certa evoluzione verso customizzazioni di software aperto adatte a dispositivi mobile. Android potrebbe essere considerato una delle prime personalizzazioni, dedicate soprattutto (ma non solo, come possiamo vedere con Google TV) a smartphone e tablet.

webOS è un sistema operativo basato su Linux dedicato ai dispositivi desktop ma soprattutto mobile, che da poco è divenuto disponibile anche su Nexus 7, piattaforma su cui Google punta moltissimo. webOS Nation ha diffuso un video che dimostra il funzionamento, per quanto abbondantemente preliminare, dell’exploit.

Un aspetto molto importante dell’operazione riguarda la possibilità di utilizzo di Enyo 2, un tool basato sull’ormai classico insieme di JavaScript, HTML5 e CSS. Ricordiamo che si tratta delle stesse tecnologie su cui stanno spingendo compagnie molto importanti non propriamente di oggetto sociale informatico, come Telefónica.

L’unico problema di Open webOS al momento riguarda la sua disponibilità come codice sorgente, che quindi deve essere compilato dagli sviluppatori; ma non mancheranno sicuramente occasioni per reperire build specifici o ulteriori customizzazioni. Il valore di questa notizia è soprattutto di proof of concept, come sottolinea Brad Linder di Liliputing:

In questo momento non c’è una vera ragione per installare webOS su Nexus 7 invece del software Android di serie. […] Ma un giorno Open webOS potrebbe rappresentare una alternativa… o come minimo un campo di gioco per sperimentare sui propri tablet.

È appunto da sottolineare il fatto che sempre più sistemi operativi open vengano resi disponibili su dispositivi Android e questo rappresenta sicuramente un punto di forza della piattaforma rispetto al chiuso ambiente Apple. Un altro punto a favore di Android sta negli effetti provocati dalla molteplicità e dal moltiplicarsi delle offerte disponibili presso fasce di utenza che cercano, anche, customizzazione delle funzionalità e abbassamento dei costi.

L'autore

  • Massimo Carli
    Massimo Carli, dopo essersi occupato per più di dieci anni di applicazioni enterprise in ambiente Java, nel 2003 ha iniziato a interessarsi alle applicazioni mobile, sviluppando per dispositivi Blackberry, iOS e Android. Ha lavorato come Software Engineer per Yahoo! e Facebook ed è attualmente Lead Mobile Engineer per Lloyds Banking Group.

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