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Editoria 2.0, spazio ai professionisti

21 Gennaio 2008

Editoria 2.0, spazio ai professionisti

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Un master in avvio all'Università di Milano si propone di ragionare sullo stato dell'arte dell'editoria, sul ruolo fondamentale di Internet e sui requisiti che dovranno possedere gli addetti ai lavori. Ne parliamo con il coordinatore, Piero Mussio, e con la direttrice didattica, Marina Bonomi

L’università di Milano ha recentemente attivato il master Editoria 2.0: Innovazione digitale e content management. Da marzo a novembre 2008 i laureati dei percorsi scientifici e umanistici potranno iscriversi a quello che a tutti gli effetti è il primo master italiano 2.0. Coordinatore del master è il prof. Piero Mussio, la direzione didattica è affidata alla dott.ssa Marina Bonomi. Apogeonline li ha intervistati entrambi.

Prof. Piero Mussio, innanzitutto: cos’è l’Editoria 2.0?

Mussio: È una nuova disciplina che nasce dall’attuale evoluzione dell’informatica, che sta trasformando gli utenti, sino a ieri consumatori passivi di informazione, in produttori di conoscenze e di informazioni. Mentre un tempo a creare conoscenza erano solo gli esperti, oggi – grazie alle nuove tecnologie – i lettori possono concorrere a formare i contenuti e apportare quindi ulteriore conoscenza alla base comune.

E questo quali effetti produce nel campo dell’editoria?

Mussio: Nel campo dell’editoria queste nuove tecnologie aprono prospettive molto interessanti e già concrete. Già oggi è possibile, per esempio, produrre libri personalizzati in tirature limitate e a costi molto bassi. In sostanza, il figlio che vuol fare una sorpresa al padre, oggi – grazie a queste nuove tecnologie – può facilmente realizzare il suo libro e pubblicarlo a basso costo in un tiratura limitata, senza bisogno di stampare un numero minimo di copie. Man mano che altri vorranno leggere il suo libro potranno ordinarlo e ricevere la loro copia personale, realizzata al momento stesso dell’ordine, senza che l’editore sia costretto a fare magazzino.

E a livello industriale?

Mussio: A livello industriale questa esperienza negli Stati Uniti sta già prendendo piede. C’è, per esempio, l’editore O’Reilly che permette di creare dei libri combinando parti di libri già esistenti con parti nuove. Un docente universitario, per esempio, può creare un libro della sua disciplina, scegliendo capitoli da diversi testi, aggiungendo ad essi le sue eventuali osservazioni e realizzando così un nuovo libro le cui copie potranno essere prodotte surichiesta degli utenti. Il libro, inoltre, potrà essere aggiornato, modificato, riveduto in tempo reale. O’Reilly non ha magazzino; produce i libri, li stampa e li consegna solo dietro ordinazione. L’editoria 2.0 rappresenta dunque un’evoluzione molto significativa dell’attività editoriale. Il nostro master cercherà di catturare queste novità e di portarle a un livello professionale in base alle richieste delle aziende attualmente operanti nel mercato italiano.

Con l’editoria 2.0 pensa che il mercato arriverà anche a fare a meno della carta?

Mussio: Io non credo che il libro di carta sparirà. Credo piuttosto che i nuovi i libri in formato elettronico saranno complementari a quelli tradizionali e, insieme, andranno a offrire nuove opportunità di creare e diffondere cultura.

Quali nuove figure professionali si stanno delineando attorno all’editoria 2.0?

Mussio: Con l’editoria 2.0 nascono delle nuove figure. Le organizzazioni editoriali attualmente cominciano ad avere bisogno dei content management system, cioè sistemi che gestiscono in maniera organizzata le informazioni in termini elettronici. Nasce così una nuova figura: il responsabile dell’organizzazione e della gestione di questi strumenti. Inoltre l’utilizzo di questi strumenti comporta la creazione di descrizioni molto dettagliate dei contenuti stessi, i cosiddetti metadati. Il manager dei metadati è, anch’esso, una nuova figura professionale che sta nascendo e che è ormai necessaria. Poi c’è il web-analyst, che ha il compito di rendere i dati facilmente accessibili anche a chi non ha particolari competenze informatiche, come gli autori, gli editori stessi e tutte le figure coinvolte nella catena di produzione e di distribuzione del prodotto editoriale. Esistono poi nuovi strumenti di marketing come, per esempio, i sistemi di raccomandazione automatica, che necessitano anch’essi di figure professionali adeguatamente preparate. Citerei poi il progettista dei sistemi editoriali interattivi, capace di organizzare e implementare questi nuovi sistemi. C’è inoltre la questione del cosiddetto Drm, la gestione dei diritti digitali. Nel master non ce ne occuperemo direttamente ma coloro che lo frequenteranno dovranno comunque divenire capaci di colloquiare coi gestori di tali diritti.

Dottoressa Bonomi, il master vede la collaborazione dell’AIE e di importanti aziende del settore.

Bonomi: Sì, il master è organizzato in stretta collaborazione con le aziende del settore editoriale, della comunicazione digitale, del content e dei media, delle new agency, delle biblioteche e teche multimediali. Queste aziende ci daranno l’opportunità di avere manager e imprenditori all’interno del nostro corpo docente e di realizzare progetti di laboratorio dietro loro indicazione.

Quali sono, dottoressa Bonomi, le prospettive occupazionali di chi frequenterà il master?

Bonomi: Questa evoluzione del Web fa nascere, come si diceva, nuove esigenze all’interno delle aziende, sia sotto il profilo tecnologico che sotto il profilo della comunicazione e del marketing. I sistemi di raccomandazione automatica, ai quali accennava il prof. Mussio, ne sono un classico esempio. Ponga di visitare una libreria online e di cercare un determinato libro. Quando tornerà a visitare quella libreria si accorgerà che le verranno proposte pubblicità o indicazioni di libri che hanno analogia con la sua prima richiesta. Questo è il marketing one-to-one, mirato alla singola persona. In questo ambito, come in altri, si stanno creando figure professionali che padroneggino questi strumenti per poter poi comunicare e fare marketing.

Prof. Mussio, come muta il ruolo dell’editore nell’era del 2.0? Quali sfide gli si presentano dinanzi?

Mussio: È una domanda difficile, la situazione non è ancora molto chiara. La sfida maggiore è quella di riuscire ad adattarsi a questo nuovo scenario in cui i consumatori divengono autori; scenario che modificherà l’organizzazione del lavoro stesso. Pensi al print-on-demand, per citare un esempio: sta modificando l’organizzazione commerciale della casa editrice. Ciò che tuttavia non cambierà, secondo me, sarà il ruolo dell’editore, il suo compito di conferire un stile appropriato alla sua proposta culturale.

Quindi avremo ancora bisogno dell’editore?

Mussio: Penso di sì. L’editore dovrà trasformarsi in un moderatore di istanze piuttosto che continuare ad essere una sorta di tiranno che decideva autonomamente in quale direzione andare. Continuerà di certo ad avere un importante ruolo di orientamento e di caratterizzazione culturale.

Dottoressa Bonomi, torniamo al master: quando inizia e quando termina?

Bonomi: Inizia il 10 di marzo con la fase delle lezioni in aula. Il 10 di maggio poi inizierà la fase di laboratorio e a metà luglio avremo gli stage in azienda, che si protrarranno sino a novembre.

I requisiti di accesso quali sono?

Bonomi: La laurea di primo livello, la triennale. Le classi di laurea sono sia quelle umanistiche che quelle scientifiche.

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