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I dolori del giovane Xbox

11 Aprile 2002

I dolori del giovane Xbox

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L'invasione nipponica? Fallita. Lo sbarco in Europa? Da dimenticare. E adesso?

Come avevamo già anticipato qualche giorno fa, l’introduzione di Xbox in Giappone è stata un mezzo fallimento. I dati riportati da Enterbrain Inc. non lasciano alcun dubbio: nel periodo compreso tra il 22 febbraio 2002 – data di lancio – e il 31 marzo, Microsoft ha venduto circa 190.000 console. Secondo Media Create Co., una società giapponese specializzata in ricerche di mercato, la cifra sarebbe addirittura più bassa: 165.000 unità. Nel periodo compreso tra il 14 settembre 2001 e il 31 marzo 2002, il rivale Nintendo ha venduto circa 1,29 milioni di GameCube. Sony, da parte sua, ha fatto registrare un venduto pari a 4,05 milioni di PlayStation2 nell’anno fiscale che si appena concluso.

Come si spiega l’Xflop? In primo luogo, lo scarso appeal del software disponibile al momento del lancio. In secondo luogo, l’elevato prezzo dell’hardware – 34.800 yen, circa 5.000 yen in più di PlayStation2 e quasi 10.000 in più di GameCube. Lo stesso Hirohisa Ohura, managing director di Microsoft Japan, ha ammesso che le vendite di Xbox sono al di sotto delle aspettative. Gli analisti di mercato nipponici, meno diplomatici, hanno definito “irrilevante” l’attuale ruolo di Microsoft sul mercato interno e invitano caldamente l’azienda di Redmond a ridurre il prezzo di vendita della console per incentivare le vendite ed evitare una completa debacle.

Ma anche in quel caso, Sony avrebbe già pronta una contro mossa, leggi: un’ulteriore riduzione del prezzo di PlayStation2 (l’ultima risale al dicembre del 2001). Ken Kutaragi, papà di PlayStation, ha recentemente annunciato che i due processori di PlayStation, l’Emotion Engine ed il Graphics Synthesizer, saranno presto integrati su un singolo chip. Questo consentirebbe di ridurre notevolmente il costo di produzione della console e, di conseguenza, anche il prezzo di vendita al pubblico. Per converso, Nintendo ha reso noto che, qualora Sony riducesse il prezzo al pubblico di PS2, adotterebbe la medesima strategia anche per GameCube, già fin d’ora la console della nuova generazione più “economica” in assoluto.

Brutte notizie per Microsoft arrivano anche dall’Europa e dagli USA.

Nel Vecchio Continente i rivenditori stanno facendo a gara a ridurre il prezzo di Xbox, vista l’assoluta indifferenza degli utenti. Dato che il prezzo suggerito da Microsoft – 479 euro – è stato giudicato “improponibile” da più parti, le grandi catene specializzate lo distribuiscono ora a 399 euro. In Germania, addirittura, Media Markt vende Xbox al prezzo di 149 euro nel punto vendita di Regensburg in bundle con due cellulari (!) Siemens C45 e un abbonamento telefonico.

Piove sul bagnato negli States. Il recente annuncio delle dimissioni Rick Belluzzo, Chief Operating Officer di Microsoft e una delle figure chiave del progetto Xbox, non depone particolarmente bene per il futuro della console.

Non solo. Il 26 marzo scorso, il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo impietoso su Xbox, sottolineando le difficoltà che Ohura ha incontrato nel tentativo di vincere lo scetticismo degli sviluppatori giapponesi. Si scopre, per esempio, che il managing director di Microsoft Japan si è sentito chiedere dal presidente di Tecmo se fosse disposto a “sacrificare la propria vita” per avere Dead or Alive 3 (85,000 copie vendute in Giappone finora) e che per convincere Capcom a distribuire Genma Onimusha su Xbox (arrivato nei negozi due settimane prima dell’uscita del seguito su PlayStation2), abbia dovuto offrire ad Okamoto di tutto, da cene in ristoranti esclusivi a torte al cioccolato (!). E sull’ultimo numero del mensile EDGE sono enumerati tutti gli errori che Microsoft ha commesso in Giappone. Uno su tutti: il posticipo del lancio di Halo, unica vera killer application, al 25 aprile…

Il vero tallone d’Achille di Xbox resta il software. Il supporto nipponico è infatti lacunoso. L’ultima conferma arriva, inaspettatamente da Sega, da più parti considerata come l’alleata numero uno di Microsoft in Giappone (un’alleanza che secondo il Wall Street Journal sarebbe “costata” parecchio a Gates e compagni). Sega sta infatti sviluppando i suoi titoli più importanti per PlayStation2 e GameCube, ma non per Xbox. Dopo aver portato Virtua Fighter 4 per PlayStation2 (il gioco si è rivelato un autentico best seller sia in Giappone che negli Stati Uniti), l’etichetta nipponica ha presentato nel corso della manifestazione GameJam2 titoli molto attesi come Ferrari F355 Challenge e Power Smash 2 (Virtua Tennis 2K2). Entrambi saranno pubblicati solo su Playstation2.

Non meno corposa l’offerta per Gamecube, con titoli originali come Virtua Fighter Quest e conversioni di coin-op di successo come Beach Spikers. Sega sta addirittura sviluppando assieme ai rivali di sempre, Nintendo, il nuovo F-Zero, che sarà distribuito anche in sala giochi. Ultimo, ma non meno importante, Phantasy Star Online: Episode I & II, il primo MMORPG mai creato, anch’esso previsto solo per GameCube.

E per Xbox? Frattaglie. Il seguito di un gioco di corsa originariamente pubblicato su DreamCast, Sega GT 2002 e qualche remake di giochi classici. Hmmm…

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