Si tratta, dunque, di contenuti generalmente poco visibili in Rete, che l’utente medio non scarica perché non è disposto a pagare e preferisce rivolgersi all’universo free.
E allora ecco la questione: come collocare il contenuto presente in database commercializzati online ma che mancano di visibilità, sui miliardi di pagine indicizzate dai motori di ricerca? Yahoo! pare deciso a dare una risposta.
Per questo, il portale americano si interessa al modo di fare emergere il Deep Web per facilitare le ricerche dei suoi utenti. Yahoo!, infatti, ha appena lanciato, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il servizio Yahoo! Search Subscriptions in versione beta.
Quest’interfaccia di ricerca è dunque dedicata al contenuto premium proposto da siti editoriali. Per il suo lancio, undici editori del settore mass media come Wall Street Journal, FT.com e TheStreet.com, o provenienti dal mondo consulting, come Forrester Research, hanno accettato di integrare questo programma.
L’obiettivo generale di Yahoo! Search Subscriptions è di facilitare la ricerca tematica, unendo fonti multiple di informazioni online ma, in alcuni casi, l’obiettivo è di aprire la porta a una futura, possibile, consultazione gratuita.
I link restituiti dalla ricerca rinviano alle pagine di presentazione/subscription dei siti degli editori, che invitano gli internauti a procedere e a passare alla cassa prima di consultare il contenuto premium. Se questo nuovo servizio dovesse incontrare un certo favore, Yahoo! potrebbe essere però tentato di passare alla tappa successiva più ovvia: instaurare un sistema di commissione sulle vendite realizzate in qualità di “business contributor”.