Home
Yahoo si espande e rilancia contro MSN e Google

17 Luglio 2003

Yahoo si espande e rilancia contro MSN e Google

di

Dopo l'acquisto di Inktomi, ora in scuderia anche Overture, con bilancio trimestrale in positivo pur se non eccelso.

Sempre agguerrita la rivalità nelle alte sfere del business Internet. Nella lotta per i megasiti più cliccati, soprattutto grazie ai corteggiatissimi search engine, è il caso di seguire le ultime mosse di Yahoo. Nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio del prossimo acquisto del motore di ricerca Overture Services, già partner dello stesso Yahoo, per la cifra di 1,63 miliardi di dollari. Si tratta di una manovra diretta chiaramente a colpire i maggiori rivali del settore, Microsoft Network e Google. D’altra parte, il primo megaportale della storia merita attenzione anche il bilancio del trimestre aprile-giugno 2003: Yahoo segnala guadagni per oltre 50 milioni di dollari, ovvero 8 cent ad azione, rispettando le previsioni di Wall Street ma senza segnalare l’attesa ripresa delle inserzioni.

“Oggi Yahoo possiede tutti gli elementi cruciali per un’offerta completa nelle ricerche,” ha spiegato il Chief Executive Officer del portale, Terry Semel. “I consumatori beneficeranno da messaggi più rilevanti, e i marketer da risultati più efficaci.” In pratica, sì spera che l’entrata in scuderia di Overture possa creare il “maggior giocatore nel settore pubblicitario su Internet”, garantendo a Yahoo quella capacità e flessibilità necessarie per insistere seriamente con inserzioni mirate alla media e piccola imprenditoria. Si tratta soprattutto di pompare mercati-chiave per il futuro della più che traballante pubblicità online, quali shopping, viaggi e informazioni locali. Senza certamente dimenticare che qualche mese addietro, Yahoo aveva già inglobato Inktomi, noto motore di ricerca basato sugli algoritmi da tempo in diretta competizione con Google superstar.

Ogni azione di Overture sarà scambiata con 4,75 dollari in contanti e 0,6108 dollari di ogni titolo di Yahoo, raggiungendo nel complesso una quota superiore a 1,60 miliardi di dollari, ovvero una cifra superiore di circa il 15 per cento al valore raggiunto nello scorso week-end da Overture alla borsa di Wall Street. Nello specifico, la mossa mira ad ampliare le ricerche tipo “pay-for-performance” e l’advertising ad hoc all’interno del network di Yahoo. Ciò per via del fatto che Overture è specializzato nella vendita dei link pubblicitari che affiancano i risultati delle ricerche su siti quali Yahoo e MSN. Un mercato in cui da tempo Google ha conquistato punti preziosi proprio ai danni di Overture. Secondo gli esperti di Forrester Research, l’acquisto di Overture consente a Yahoo di avere un complete e agguerrito portfolio per i marketer, particolarmente per quelli interessati al “branding” e alla maggiore visibilità tramite risultati pagati.
“Essenzialmente la questione era se Overture fosse stato comprato da Yahoo o da MSN,” spiega Charlene Li, esperto presso Forrester Research. “La manovra avrebbe avuto grosse implicazioni per ciascuna delle due aziende, ma credo che Yahoo sia il soggetto più adatto perché già più avanti nel mercato dei servizi di ricerca a pagamento.”

Intanto nei giorni scorsi Yahoo ha presentato il bilancio per il secondo trimestre di quest’anno: nel complesso i dati hanno rispettato le previsioni degli esperti finanziari, pur senza segnalare l’attesa ripresa delle inserzioni pubblicitarie.
Per il trimestre aprile-giugno 2003 il mega-portale ha riportato guadagni per oltre 50 milioni di dollari, ovvero 8 cent ad azione, su un incasso lordo pari a 321,4 milioni. Nello stesso periodo del 2002, le cifre erano state, rispettivamente: 21,4 milioni, 3 cent ad azione, 225,8 milioni di dollari. Le previsioni di Wall Street erano di 8 cent ad azione e 315 milioni di entrate complessive.

Ma pur salutando un altro trimestre positivo nonostante i tempi che corrono, non pochi esperti si aspettavano segnali più decisi verso la ripresa economica, cifre ben superiori allo “standard del successo”. Ci si aspettava, in particolare, forti segnali di ripresa per l’advertising online. In altri termini, eventuali dati superiori alle attese avrebbero significato che le agenzie di marketing consideravano (nuovamente) Internet come un medium dove imporre la propria presenza. Così non è stato: la divisione inserzioni di Yahoo è cresciuta solo del 12 per cento dall’anno scorso e del 9 per cento rispetto al trimestre precedente. Roba da poco per gli osservatori, soprattutto se proiettato nell’immediato futuro del business online, come ribadisce Jeetil Patel, analista presso Deutsche Bank Alex Brown: “Stiamo ancora aspettando di vedere miglioramenti concreti, si va un po’ più lenti delle attese. Non abbiamo ancora notato spese coerente negli investimenti del marketing.”

Va comunque aggiunto che questo è il quinto trimestre consecutivo in cui Yahoo riporta bilanci positivi. Ciò `e in parte dovuto alla partnership conclusa tempo addietro proprio con Overture, che paga Yahoo ogni volta qualcuno fa clic sui risultati della ricerca “sponsorizzati” dal primo. In crescita anche i servizi a pagamento, con oltre 3,5 milioni di utenti USA paganti. Tra i vari servizi premium primeggiano quelli per e-mail ampliata e le offerte DSL in partnership con SBC Communications. Come già segnalato, la sete di banda larga potrebbe offrire buone prospettive a provider e portali. Più avanti in estate si annuncia un upgrade del pacchetto SBC-Yahoo, oltre al lancio di analoga partnership autunnale con British Telecommunications. In calo, invece, le entrate per il Webcasting di eventi vari, ovvero l’unità Enterprise Solutions.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.