Bernardo Parrella in un articolo molto interessante si chiede se si è chiusa l’era dei contenuti gratuiti sul Web e porta vari esempi e cita studi sull’argomento.
Oltre ai contenuti, però, il Web dove tutto era “free” ha iniziato da anni una lenta revisione dei suoi obiettivi, soprattutto economici e inizia a far pagare anche servizi fino ad ora offerti gratuitamente.
L’effetto più macroscopico si avverte sui grossi portali che per anni, cercando di raccogliere utenti e crearsi una comunità, hanno offerto molti servizi di utilità senza addebitare spese.
Ecco, dunque, che l’annuncio di Yahoo! sul servizio di posta a pagamento non stupisce più di tanto.
Tra un mese circa, gli utenti che vorranno utilizzare due opzioni del servizio Yahoo! Mail dovranno pagare 30 dollari all’anno (20 dollari se si iscrivono prima del 24 aprile).
Le due opzioni sono il rinvio automatico e il POP3.
Il primo permette all’utente iscritto di farsi rispedire automaticamente tutti i messaggi ricevuti in un indirizzo Yahoo!, ad un altro indirizzo di posta elettronica.
Il POP3, invece, permette di consultare un account di posta elettronica sul Web di Yahoo!, anche attraverso software di posta come Outlook o Eudora, invece di dover aprire il browser.
Dal 24 aprile, come dicevamo, questi servizi saranno offerti a pagamento.
Altri portali, come ad esempio Altavista.com (Stati Uniti) hanno scelto di abolire completamente il loro servizio gratuito di posta. Una scelta che li riporta verso le origini e i compiti per cui era nato: la ricerca sul Web.