Se questa procedura fosse adottata su larga scala, potrebbe aiutare gli Internet Service Provider (ISP) a bloccare più facilmente lo Spam, ovvero i due terzi delle e-mail inviate.
Il principio su cui si basa DomainKeys è quello di integrare ai messaggi inviati una firma digitale codificata, accoppiata a una firma sul server che invia il messaggio. I provider potrebbero verificare le firme dei messaggi bloccando quelli la cui firma non corrisponde a quella del server. Questa tecnica potrebbeessere utile anche per bloccare il “phishing”: i messaggi fraudolenti destinati a ottenere le coordinate di carte di credito o altre informazioni sensibili.
Che bloccare lo Spam sia una priorità per i fornitori di servizi di webmail è ormai assodato. Recentemente, infatti, Hotmail e MSN di Microsoft hanno adottato il programma “whitelist” (elenco bianco) sviluppato da IronPortSystems, che permette agli specialisti del marketing di dotarsi di uno speciale “lasciapassare” se vogliono che i loro messaggi pubblicitari superino i filtri antispam.
Tali tecniche, però, devono essere adottate su larga scala per essere efficaci. Più provider e fornitori di servizi webmail le utilizzano e meno messaggi indesiderati riescono a circolare.