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X-Box: il punto della situazione

03 Luglio 2001

X-Box: il punto della situazione

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A pochi mesi dal lancio della console, Microsoft si trova a dover risolvere una serie di incognite: broadband, supporto nipponico e, soprattutto, PlayStation2.

In una recente intervista al quotidiano economico Financial Times, Steve Ballmer, presidente in carica di Microsoft, ha espresso seri dubbi circa le prospettive broadband di Xbox: “Rispetto a qualche anno fa, siamo diventati un po’ pessimisti circa il futuro della banda larga. La sua penetrazione sul territorio americano si è infatti dimostrata molto più lenta del previsto.” Manca, secondo Ballmer, un’infrastruttura adeguata che possa supportare un network ludico su vasta scala per la console Microsoft [Si noti che Microsoft ha già investito oltre 15 miliardi di dollari per favorire la crescita e lo sviluppo della rete a banda larga]: “La strategia per il gaming online dipende dal broadband. È possibile che gli utenti che non hanno accesso a servizi a banda larga possa decidere di non acquistare Xbox.

Le dichiarazioni di Ballmer gettano un’ombra sul futuro di una console costruita sull’idea stessa di gaming online. Ballmer ha clamorosamente contraddetto le dichiarazioni rilasciate solo un mese prima da Robbie Bach. Durante la conferenza stampa del recente E3 di Los Angeles, il direttore del progetto Xbox per Microsoft aveva infatti ribadito la crucialità del gaming online per Xbox, precisando che la connessione a banda larga rappresenta una condizione imprescindibile per il successo della console e che 27 compagnie stanno attualmente preparando una serie giochi per Xbox fruibili in rete. Tra questi spicca l’atteso Unreal Championship di Infogrames, che sarà disponibile entro sei mesi dal lancio della console.

Citando recenti ricerche di mercato secondo le quali gli abbonati a servizi broadband resteranno al di sotto 50% degli utenti Internet negli Stati Uniti per i prossimi cinque anni, Ballmer ha espresso delle perplessità sul successo immediato di Xbox come piattaforma di connessione alla rete. Il CEO di Microsoft ha tuttavia dichiarato che se è pur vero che “Xbox è predisposto per connessioni broadband, la ragione principale per cui i consumatori lo acquisteranno è per giocare su reti locali.” Le dichiarazioni di Ballmer rappresentano un’inversione di 180 gradi rispetto alla strategia iniziale.

Bach, dal canto suo, ha successivamente ribadito che il progetto Xbox procede secondo i piani iniziali. Fattori quali sviluppo del software, partnership online, produzione, marketing e vendita della console sono perfettamente sotto controllo. Per quanto concerne il software, Bach ha confermato che oltre 200 aziende stanno sviluppando titoli per Xbox. I team interni di Microsoft sono al lavoro su quaranta titoli ed altri quaranta saranno prodotti in esclusiva per Xbox dalle terze parti.

Al momento del lancio saranno disponibili tra i 15 e i 20 giochi. Stando a Bach, l’offerta ludica per i principali mercati – Stati Uniti, Giappone, Europa – sarà significativamente differenziata. Non solo: i titoli di lancio americani potrebbero essere completamente differenti da quelli giapponesi. Bach ha anche precisato che per vedere film in formato DVD con Xbox, gli utenti dovranno equipaggiarsi di un package aggiuntivo che include il DVD playback ed un telecomando ad hoc. Il tutto al modico prezzo di 29 dollari, poco meno di settanta mila lire. Microsoft ritiene che solamente il 10-15% degli acquirenti di Xbox utilizzeranno la console per vedere film in formato DVD.

Com’è noto, Xbox sarà commercializzato negli Stati Uniti il prossimo 8 novembre al prezzo di 299 dollari, circa 700.000 lire. Secondo Merryll Lynch, Microsoft perderà circa 125 dollari per ogni unità venduta. Sempre secondo Merryll Lynch, la perdita di Nintendo – che introdurrà la sua console il 5 novembre al prezzo di $199 – sarà più contenuta: 14 dollari ad unità. Ballmer ha ammesso che Microsoft non prevede di ricavare alcun profitto dalla vendita di Xbox per diversi anni a venire. La console rappresenta un vero e proprio investimento per Microsoft. Il lancio della console sarà supportato da una campagna pubblicitaria da 500 milioni di dollari.

Xbox sarà prodotto in tre aziende sparse per il mondo. La prima si trova a Guadalajara, Messico, ed è già operativa. Altre due, in Ungheria e Asia, lo saranno dopo l’estate. Il partner di Microsoft, lo ricordiamo, è Flextronics. L’ultimo enigma – il nome del produttore del lettore DVD-ROM – è stato rivelato all’inizio di giugno. Si tratta di Philips, il gigante olandese che in passato aveva lavorato al progetto del Super Famicom CD-ROM (mai andato in porto) e alla piattaforma multimediale CD-i, fallita clamorosamente insieme al CDTV di Commodore.

Microsoft ha inoltre risolto il problema della causa legale con Knowledge Mechanics, una piccola azienda specializzata nel settore educational che aveva registrato il marchio Xbox Technologies nel marzo del 1999, con sei mesi di anticipo rispetto a Microsoft. La querelle è stata risolta per via privata.

Infine, Microsoft ha stretto un accordo con DoCoMo per dotare la versione giapponese di Xbox del popolare servizio iMode. In particolare, I giocatori potranno ricevere update, informazioni e persino schermate dei nuovi giochi attraverso il telefono cellulare. Microsoft sta preparando un analogo sistema per l’Europa e gli Stati Uniti.

Sony all’attacco

L’avversario numero uno di Microsoft resta Sony, che in un anno e mezzo ha già commercializzato circa 13 milioni di PlayStation2 in tutto il mondo. Recentemente, Sony ha ritoccato verso il basso il prezzo della console in Europa. E in coincidenza con l’introduzione di Xbox in America, Sony prevede di introdurre un hard disk da 40 Gigabyte, un adattatore Ethernet ed un monitor a colori per consentire agli utenti di navigare in Internet e giocare in rete, attraverso connessioni a 56K o a banda larga.

Il lancio in Giappone dell’hard disk e dell’adattatore Ethernet – il cui prezzo al momento di andare in rete non è ancora stato annunciato – è ormai imminente. Sony e NTT Communications hanno illustrato la strategia broadband in una conferenza stampa che si è tenuta a Tokyo lo scorso venti giugno. Il successo dei test svolti in questi mesi hanno confermato che il collegamento ad internet via PlayStation2 e ADSL rappresenta una formula vincente. Nel corso della presentazione, Sony ha illustrato l’affidabilità e la sicurezza del sistema di navigazione appositamente sviluppato per PlayStation2.

Sony ritiene che PlayStation2 rappresenterà una tecnologia in grado di incentivare rapidamente l’adozione dei servizi broadband. Sony tuttavia non intende trascurare il norrowband e proprio per questo, in occasione dell’E3 di Los Angeles, ha annunciato un’alleanza strategica in America con AOL, Netscape, Macromedia e Real Networks.

Oltre a Sony, si stanno affacciando sul mercato una serie di aziende che offrono servizi di collegamento ad alta velocità. Tra queste spicca Omron che ha annunciato l’imminente commercializzazione di un adattatore broadband per PlayStation2 del costo di circa 20,000 yen, circa 350 mila lire. L’accessorio, che sarà disponibile in Giappone a partire da agosto, sarà compatibile con le connessioni di tipo ISDN ed include un browser e software di posta elettronica sviluppato da So-Net.

La partita tra Sony e Microsoft si gioca anche (soprattutto) in Rete.

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