Nessuno è al riparo dalle copie. Tutto può essere copiato e distorto, come succede al sito del WTO (l’organizzazione mondiale del commercio).
Quest’ultima, infatti, ha lanciato un grido d’allarme rivolto a tutti gli utenti Internet, dopo aver scoperto che sulla rete è comparso un falso sito Web che contiene la stessa grafica e lo stesso logo, ma con testi “intenzionalmente” deformati.
Il sito ha l’indirizzo www.gatt.org e prende il nome dalla vecchia sigla del WTO, GATT appunto.
Il sito è stato creato per “ingannare” gli utenti Internet copiando il sito ufficiale del WTO e, benché tutto sia identico, dalla grafica al logo, i testi sono deformati.
Una cosa che i responsabili del falso sito non negano, anzi.
“WTO/GATT è una società che, come tutte le società private, beneficia della ‘responsabilità limitata’ – spiegano i creatori del sito – Questo principio permette di riunire fondi e d’investire nel sabotaggio e nell’alterazione mediatica di prodotti commerciali come le bambole, giochi educativi o anche video, tra gli altri”
“Mentre le società private ordinarie non sono che macchine interamente dedicate al miglioramento della salute finanziaria dei propri azionisti (a detrimento, sovente, della vita e della cultura), WTO/GATT è una macchina per migliorare la cultura e la vita dei suoi azionisti (a detrimento della salute di alcune società private)”.
Il vero WTO richiama a essere vigilanti se si visita questo sito perché contiene delle caratteristiche che permettono di ottenere l’indirizzo di posta e aggiunge che “gli operatori del sito potrebbero utilizzare il vostro indirizzo di posta per inviarvi false informazioni a nome del WTO”.
Se sia vero o no, questo non lo sappiamo. Sappiamo invece che così facendo l’organizzazione mondiale del commercio ha segnato un punto a favore del “falso” sito.
“WTO/GATT si serve del sabotaggio facilitato da questi investimenti – scrivono sul falso sito – per creare sensazione nella stampa e nei media, per far meglio conoscere gli abusi delle società commerciali verso la legge e la democrazia”.
Un sito che “odora” di antiglobalizzazione e che usa gli stessi mezzi del “nemico” per farsi conoscere, provocando sconcerto e irritazione in alcuni e, permettete, ilarità in altri.