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Windows XP va alla guerra

25 Ottobre 2001

Windows XP va alla guerra

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Integrando Media Player nel suo sistema operativo Windows XP - che oggi viene lanciato a livello mondiale da Bill Gates a New York - Microsoft minaccia di soffocare Real Player. Real Networks farà la fine di Netscape?

Real Networks, leader dello streaming online di file multimediali, rischia di fare la stessa brutta fine di Netscape? Il browser creato da Mark Andreessen è stato per lungo tempo il leader incontrastato dei navigatori Web. Oggi, però, è quasi scomparso dal mercato dopo il “colpo di genio” di Bill Gates che nel 1995 ha semplicemente integrato il proprio browser Internet Explorer in Windows, presente in nove computer su dieci a livello mondiale. La società di Redmond si prepara di rifare il colpo con Windows XP, che integra, d’ufficio, una versione gratuita di Media Player 8, il diretto concorrente di Real Player, il prodotto più importante di Real Networks. Un attacco diretto che arriva in un momento non facile per l’azienda creata da Bob Glaser.

Real Networks attraversa, in effetti, la sua più grave crisi di crescita da quando, nel 1995, è stata creata da Glaser, ex dirigente della Microsoft. Dei 210 milioni di utilizzatori di Real Player, solo il 5% ha deciso di acquistare per 30 dollari la versione completa del software. Rappresentando il 20% del giro d’affari della società, questo settore è il più minacciato dall’attacco di Microsoft. In effetti, tutti i possessori di Windows XP avranno a disposizione, gratuitamente, la versione completa di Media Player 8. Difficile pensare che saranno disposti a pagare per un software analogo.

Nonostante le nubi che si addensano sulla loro testa, nel quartiere generale di Real Networks si minimizza. “Media Player è un prodotto di qualità inferiore – spiega Steve Banfield, capo prodotto a Seattle – e la sua integrazione con Windows XP è per noi una non notizia”. Nonostante le dichiarazioni, la società sta preparando la transizione del proprio modello di business da quello attuale a uno ad abbonamento, denominato Gold Pass. Il cambiamento è significativo: la nuova formula prevede di far pagare agli utenti un po’ meno di dieci dollari al mese per accedere a dei contenuti esclusivi, come le partite della Nba (il campionato di basket americano) e della Mlb (il campionato di baseball). Circa trecentomila utenti hanno già sottoscritto il nuovo servizio. L’inedito modello di business, destinato a rimpiazzare quello basato sulla vendita di Real Player, non è detto che si riveli vincente dal punto di vista dei conti economici. Tutto dipende, come lo stesso Glaser ha sottolineato, dal numero di abbonamenti che si riuscirà a vendere.

Real Networks, però, non è minacciata solo sul fronte delle sue applicazioni end-user, ma anche sul versante delle applicazioni per il settore business, in maggioranza applicazioni server, dalle quali ricava il 40% del proprio fatturato. Per il momento la società è leader indiscussa del mercato e le sue soluzioni sono utilizzate dall’85% dei siti che diffondono contenuti multimediali. Il futuro, però, non è roseo. Anche Microsoft, da circa un anno, commercializza prodotti simili, totalmente gratuiti. La posizione di forza nel settore delle applicazioni server a Real Networks viene dalla sua supremazia in quello degli utenti finali e con la distribuzione di Media Player integrato in Windows XP, l’azienda di Bill Gates è in pole position per strapparle questa leadership. Per poi – la conseguenza è ovvia – accaparrarsi anche quella nel settore professionale.

Morale: Real Networks si trova letteralmente nell’occhio del ciclone e il suo futuro è incerto. Ne è prova lampante la decisione della società di non pubblicare previsioni di ricavi che vadano oltre il terzo trimestre del 2001. Lo stato di salute attuale non è dei migliori, le azioni hanno perso il 91% del loro valore e i ricavi sono scesi del 25%.

Difficile in questo momento fare previsioni sulle prossime mosse di Real Networks. Certamente, Bob Glaser non sembra intenzionato a fare causa a Microsoft imitando Netscape. La strategia sembra piuttosto quella di blindare il più possibile le proprie quote di mercato moltiplicando le alleanze. La società ha già un accordo in esclusiva con America On Line, che integra Real Player nella sua offerta di accesso a Internet. E AOL ha trenta milioni di abbonati a livello mondiale. Ma Real Network ha anche recentemente acquisito il 40% di MusicNet, piattaforma di vendita online di file musicali di AOL-Time Warner, EMI e Bertelsman. Merryl Linch stima che il 25% del giro d’affari di MusicNet arriverà nelle casse della società di Bob Glaser legando la sopravvivenza della società, in buona parte, al successo di questo servizio. Se le cose dovessero andare male, invece, dietro la porta pare esserci lo stesso epilogo toccato a Netscape: l’acquisizione da parte di AOL, che ha già lasciato intendere di essere interessata all’affare.

Se la storia si ripeterà potremo cominciare a parlare di un gioco delle parti nel mercato dell’informatica americana: Microsoft li ammazza, AOL se li mangia.

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