La sentenza della Corte d’appello federale, che rigettava lo smantellamento di Microsoft pur ammettendo che l’azienda aveva attuato una politica aggressiva e scorretta, ha lasciato il segno.
Microsoft, infatti, ha deciso di modificare il nuovo sistema operativo Windows XP, vuoi per calmare le critiche dei concorrenti, vuoi per aumentare le probabilità di un accordo amichevole con il governo americano e chiudere, una volta per tutte, il contenzioso.
Le modifiche si rifletteranno in una maggior flessibilità offerta ai fabbricanti di computer per configurare le versioni computer da ufficio del sistema operativo “vista la recente decisione resa dalla Corte d’appello”, scrive l’azienda di Redmond.
I fabbricanti di computer potranno, dunque, togliere le icone presenti sulla schermata di apertura e che permettono all’utilizzatore di accedere direttamente a Explorer, il browser di casa Microsoft.
Ma, finalmente, sarà possibile per utilizzatori e fabbricanti togliere il browser Explorer dal disco rigido del PC, una cosa impossibile attualmente a meno di rischi di danneggiamento del sistema operativo.
Queste modifiche, si aggiungono a quella decisa a fine giugno di eliminare gli Smart Tags, che proponevano agli utilizzatori link verso siti scelti da Microsoft.
Con queste modifiche, Microsoft anticipa una possibile critica del tribunale di prima istanza davanti al quale è stata rimandata dalla Corte d’appello.
Una dimostrazione di intelligenza, ma anche che la sentenza non è stata del tutto favorevole al gigante mondiale del software.