È ufficiale. I nove stati americani che hanno deciso di continuare la battaglia legale contro Microsoft, vogliono obbligare l’azienda a commercializzare una versione alleggerita di Windows, come sanzione e soluzione alla posizione dominante.
Dunque, via il browser Internet Explorer, via il software per suoni e filmati Windows Media Player e via anche il servizio di messaggeria istantanea MSN Messenger.
Spiegano in un documento depositato dagli stati presso il tribunale federale di Washington: “Per evitare nell’avvenire ogni integrazione illegale di Internet Explorer in Windows e ogni integrazione simile anticoncorrenziale di altri software, Microsoft deve essere obbligata sia a fermare questa integrazione, sia ad offrire una versione semplificata del suo sistema operativo”.
Toccherà al giudice Collenn Kollar-Kotelly presiedere le udienze che riprenderanno a marzo, trovandosi di fronte Microsoft e gli avvocati dei nove stati (che ricordiamo sono la California, il Connecticut, la Florida, lo Iowa, il Kansas, il Massachusetts, il Minnesota, lo Utah e la Virginia Occidentale) e dover decidere sulle sanzioni.
Questi stati rimasti avevano rifiutato a novembre di sottoscrivere l’accordo amichevole preparato da Microsoft e dal dipartimento della Giustizia e sottoscritto da altri nove stati, giudicandolo insufficiente per correggere il comportamento monopolistico del gruppo e con troppi buchi.
L’accordo non è ancora stato approvato dal giudice e secondo Richard Blumenthal, ministro della Giustizia del Connecticut, le sanzioni proposte “costituiscono una solida base per restaurare la concorrenza e mettere fine al cattivo uso che Microsoft fa del suo monopolio”.
Tra le richieste dei nove stati, anche l’obbligo che Microsoft offra termini “uniformi e non discriminatori” ai fabbricanti di computer per l’utilizzo sotto licenza di Windows e permettere di includere con il sistema operativo dell’azienda anche software concorrenti.
Poi, che venga nominato un “commissario ad acta” con pieni poteri per indagare velocemente su ogni causa aperta per il non rispetto delle sanzioni da parte di Microsoft e per proporre rimedi.
Questo commissario, come già previsto dall’accordo amichevole, dovrà essere coadiuvato da tre esperti informatici indipendenti con compiti di sorveglianza a tempo pieno perché Microsoft rispetti le sanzioni.
Sanzioni che dovranno durare 10 anni, invece che 5 come previsto dall’accordo.