La notizia
Il giudice federale Ronald Whyte ha accolto i reclami in materia di tecnologia presentati da Sun
Microsystems e ha dato alla Microsoft 90 giorni di tempo per modificare il sistema operativo Windows 98 secondo le specifiche di Sun oppure per ritirarlo dal mercato.
Il giudice Ronald Whyte ha detto che Sun ha “avuto la meglio”nella causa sul linguaggio di programmazione Java e ha emesso un’ingiunzione preliminare che proibisce a Microsoft di commercializzare prodotti basati su questa tecnologia. L’ingiunzione di Whyte proibisce la vendita di tutti i prodotti Microsoft che utilizzano tecnologia Java, compreso Windows 98 e il browser Internet Explorer 4.0, a partire dal 90esimo giorno dall’ingiunzione, a meno che Microsoft non modifichi il software in modo da essere conforme ai test di compatibilità di Sun. L’ordinanza non riguarda il software già consegnato.
Il commento
Per il momento si tratta di una “preliminary injunction”il cui valore finale è ancora da verificare. È comunque ormai chiaro che Microsoft ha modificato Java in modo da renderlo compatibile soltanto con Windows: esattamente il contrario dello scopo di Java, che consiste nel consentire di creare programmi universali che funzionino con qualsiasi sistema operativo. Le funzioni Java sono integrate in elementi vitali di Windows 98 come Internet Explorer 4.0.
L’intimazione del giudice americano non fa parte del ben più pubblicizzato processo antitrust contro Microsoft, ma di una causa molto tecnica fra Sun e Microsoft. Esiste un accordo tra le due aziende, siglato nel 1996, che consente a Microsoft di usare il linguaggio Java – inventato da Sun – a condizione di non introdurre varianti o strumenti di sviluppo non conformi ai test di compatibilità Sun.
Un portavoce di Microsoft, Jim Cullinan, ha dichiarato che Microsoft era delusa dalla decisione del giudice ma che avrebbe “compiuto i passi necessari per adeguarsi alla decisione”.
Cosa cambia per noi utenti? Per ora nulla: chi ha Windows 98 se lo tiene e può continuare a usarlo, legalmente. In ogni caso la decisione del giudice americano ha efficacia soltanto negli USA.
L’aspetto interessante della vicenda è che, finalmente, qualcuno è riuscito a fermare la strategia di Microsoft che, pur dettata dalle dure leggi della concorrenza, sta danneggiando sempre di più l’utente finale.
Java è il “Sacro Graal” dell’informatica: un linguaggio che funziona su qualsiasi computer semplicemente usando un microinterprete al posto del sistema operativo (addio, quindi, Windows e soci).
Invece di avere programmi per Mac, programmi per Windows, per Unix e quant’altro, ci sono solo programmi.
È comprensibile che a Microsoft non piaccia Java, ma agli utenti invece piace tantissimo (libertà di scelta, maggiore standardizzazione, minori costi hardware e software). Il punto è, quindi, decidere quali sono gli interessi che devono prevalere, se quelli di un’azienda o degli utenti.