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Wi-Fi di corsa, ma con giudizio

17 Novembre 2003

Wi-Fi di corsa, ma con giudizio

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Nuove tecnologie software permettono l'utilizzo delle wireless LAN su mezzi in movimento per applicazioni di infomobilità in banda larga. Dagli hot-spot alle hot-way

Il centro di ricerca del gigante giapponese NEC elabora un modo per non perdere la connessione Wi-Fi su un’auto in movimento veloce. Ma anche nel resto del mondo e in Italia il Wi-Fi mobile avanza.

Wi-Fi su quattro ruote, per fare cosa? Un’auto si avvicina ad un casello autostradale. Quando manca un chilometro, mentre rallenta per entrare sul piazzale, un “beep” segnala che il veicolo è stato agganciato dall’hot spot di casello. Il computer di bordo viene automaticamente riconosciuto con il profilo dell’utente e il server locale avvia lo scaricamento delle informazioni a cui il proprietario del veicolo è abbonato. In una decina di secondi, il tempo necessario a passare dalla porta automatica e riaccelerare, sull’hard disk vengono registrate nuove mappe e overlay GPS del percorso, fotografie dei punti critici, la situazione del traffico e del tempo, un commento in voce. A meno di un chilometro dal casello, un secondo “beep” segnala l’avvenuta fine dello scaricamento e lo sgancio dall’hot spot. Uno scenario come questo, o molto simile, è solo qualche anno nell’avvenire, e grazie ad una serie di avanzamenti tecnologici e applicativi è oggi più vicino.

La possibilità di sviluppare applicazioni di infomobilità in banda larga dipenderà almeno per i prossimi tre anni dalla possibilità di utilizzare la tecnologia Wi-Fi sulle automobili e su altri veicoli che si muovono a velocità sostenuta. La maggiore limitazione della tecnologia Wi-Fi dipende dalla sua filosofia di base, quella di essere concepita per le LAN, le reti locali. Questo significa che il raggio d’azione normale di un access point Wi-Fi 802.11b è di circa 100 metri. Per coprire un tratto esteso, come per esempio i due chilometri attorno al casello dell’esempio di prima, sono necessari diversi access point, ognuno dei quali prevede una serie di operazioni quando prende in carico un terminale e quando lo lascia.

Se il terminale, come per esempio su un’auto in movimento, si sposta rapidamente nel campo coperto dai diversi access point, queste operazioni devono avvenire molto rapidamente per evitare che la connessione si perda. L’attuale modalità di quello che si chiama “IP handover” non consente lo spostamento ad alta velocità (più di una ventina di chilometri l’ora) da un access point all’altro.

La giapponese NEC ha quindi sviluppato un nuovo software per l’handover rapido dell’indirizzo IP e lo ha messo alla prova in modo spettacolare: una Porsche a 330 chilometri l’ora che viaggiava su una pista coperta dal campo Wi-Fi di quattro access point collegati ad un unico router su cui operava il nuovo software. Sull’auto era installato un laptop con scheda Wi-Fi tramite la quale era trasferito un file e si riceveva uno stream audio e video. La connessione non si è mai interrotta, dimostrando la bontà della soluzione NEC, almeno su brevi tratti e con segnale molto potente. Il pubblico italiano potrà ascoltare in esclusiva la presentazione da parte di NEC della tecnologia di handover rapido al convegno Infomobility di Torino del 25 novembre.

Queste innovazioni che non vanno ad intaccare gli standard che sottendono al Wi-Fi (la serie IEEE 802.11) sono la chiave che il mercato intende adottare per aprire in tempi brevi la porta alle applicazioni di infomobilità in banda larga, attualmente limitate dalla capacità ridotta di trasporto dati delle reti cellulari, le uniche che finora consentono la comunicazione mobile a velocità sostenuta. L’esperimento di NEC e altri sviluppi in corso, come i progetti legati allo standard DSRC (Dedicated Short Range Communication, basato sull’802.11a), promettono di accelerare i tempi dell’introduzione dell’infomobilità “vera”, di cui l’esempio di prima è solo un possibile aspetto.

Altri possono essere sistemi di “collision avoidance”, sia tra automobili che tra automobili e ostacoli fissi, come in diversi progetti legati a DSRC in molti Paesi e in quello avviato da FIAT in collaborazione con Autostrade per l’Italia per lo sviluppo di un sistema per la guida sicura in condizioni di nebbia fitta. Per applicazioni su scala spaziale più ampia occorrerà probabilmente attendere lo sviluppo di standard e tecnologie specifiche, a cui stanno lavorando sia gli organismi di normalizzazione come l’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) che numerose aziende. Queste iniziative non si tradurranno in prodotti però prima di almeno altri tre anni. Il Wi-Fi “ben temperato” sarà intanto un ottimo veicolo per la partenza delle prime versioni delle soluzioni in banda larga.

Questi temi, e le applicazioni che saranno costruite sulle diverse offerte per il wireless veicolare, saranno affrontati dai protagonisti del mercato nel corso dell’Infomobility Forum organizzato da Wireless e Centro Sviluppo il prossimo 25 novembre presso il Lingotto di Torino. La partecipazione all’evento è gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili e previa registrazione sul sito.

La manifestazione vedrà la partecipazione di tutti i principali operatori italiani del settore e, per la prima volta, delegazioni ufficiali provenienti da Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera comprendenti società impegnate nello sviluppo di servizi telematici e di infomobilità.

L'autore

  • Redazione Apogeonline
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