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Webmaster: leggete Jacob Nielsen!

30 Agosto 1999

Webmaster: leggete Jacob Nielsen!

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O chi ha disegnato certi Web, anche celeberrimi, non ha mai letto Nielsen e malgrado ciò gli hanno fatto fare quel mestiere, o i Web designer hanno letto Nielsen, ne sono stati folgorati e hanno tutti cambiato lavoro.

Per molti frequentatori della rete Jacob Nielsen è una specie di mito. È l’autore di due ormai storiche paginette scritte nel 1996, e intitolate “Top ten mistakes in web design”, più o meno le dieci peggiori stupidaggini che si possono fare disegnando una pagina Web (http://www.useit.com/alertbox/9605.html). Ci sono stati molti degni epigoni, per esempio Holly M. Burns, che è arrivato a segnalare quindici stupidaggini (http://www.doghause.com/dhd/top15.txt), ma per gli appassionati Nielsen resta il primo e il migliore.

Il guaio è che, girando per la rete, molto spesso i casi sembrano due: o chi ha disegnato certi web, anche celeberrimi, non ha mai letto Nielsen (tempo necessario: quattro minuti) e malgrado ciò gli hanno fatto fare quel mestiere, o i web designer hanno letto Nielsen, ne sono stati folgorati e hanno tutti cambiato lavoro, per cui i web designer non esistono più e quel che si vede in giro è il frutto del bricolage di dilettanti. Sta di fatto che tutte le dieci stupidaggini sopravvivono allegramente in una quantità impressionante di siti, perfino quelle al cui proposito il commento di Nielsen era “simply evil”, semplicemente diabolico. Alcune sono così diffuse da essere considerate di tendenza, ci si copia le stupidaggini l’un l’altro e tutti sembrano contenti così.

Visto che un testo del 1996, con i tempi della rete, è preistoria, abbandono qui come relitti almeno i titoli delle “stupidaggini” di Nielsen: magari oggi sembrano nuovi, e c’è da sperare che in questo modo ottengano il loro risultato.

Allora, non va bene: usare i frames, cioè fare a fette lo schermo; usare gratuitamente tecnologie alla moda; far ballonzolare scritte, disegnini lampeggianti, animazioni che non si fermano mai; costruire directories complicate e contorte; metter su pagine orfanelle, in cui si arriva e non si esce più, senza neanche capir più dove si è finiti; mettere testi (eccessivamente) lunghi da scrollare; non dare aiuto alla navigazione; usare link e in genere messaggi in colori bizzarri e inconsueti; lasciar lì informazioni obsolete; far pagine così pesanti che si vien vecchi a tirarle giù. Siamo a dieci, e non ditemi che nei tre anni che sono passati dalle considerazioni di Nielsen il mondo si è ravveduto, e queste sciocchezze non si vedono più.

Se posso, con occhi di oggi, rinforzo scegliendo tra i dieci “mistakes” i miei “Top three”: uso esteso di grafismi, immagini inutili, animazioni incessanti regolarmente banali (voto: simply evil); uso sconsiderato e aggressivo di tecnologie modaiole, con vari giochetti java che ti inchiodano la macchina senza avvertirti (voto: very evil); uso di aggeggi vari che rendono la pagina pesantissima e ti fanno stare tre o quattro minuti davanti a uno schermo bianco mentre il modem cigola e suda (voto: very idiot, chiunque nel frattempo se ne va, e il progettista ha avuto quel che meritava).

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