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Web98: kermesse per la Web community

27 Luglio 1998

Web98: kermesse per la Web community

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Tra le mille attrazioni per tutti i gusti, Netscape e Microsoft svelano le nuove strategie online. Ma alla ribalta è soprattutto la variegata community di designer e sviluppatori, sperimentatori ed educatori che ruotano intorno al nuovo medium. A quando una Web community senza frontiere?

Si è svolto a fine giugno nell’apposito mega-padiglione del centralissimo Moscone Convention Center di San Francisco, a due passi dall’intrigante palazzo del nuovo Museum of Modern Art e relative appendici, la prima edizione di Web Design & Development ’98 (in breve, Web98). Come ha già avuto modo di presentarlo qui Sabrina D’Orsi, la manifestazione offriva un programma e una serie d’interventi di grande importanza — con aziende tipo Andromedia, Lotus, Macromedia, Microsoft, Netscape e nomi quali, tra gli altri, Lynda Weinman, top Web designer, Mark Pauline, dei Survival Research Laboratories, Brian Behlendorf, padre fondatore del forum su VRML e produttore esecutivo del primo HotWired.

Il tutto impacchettato nel tipico dipanarsi continuo di workshop, open session, tavole rotonde più gli immancabili tutorial vari, meeting volanti, eventi speciali; e suddiviso in alcune strutture portanti: strategie, information design, visual design, usability, programming, backend — impossibile e inutile arrampicarsi nelle relative traduzioni italiche, giusto?. Ah, certo: da non dimenticare il piatto di contorno (o la pietanza principale?), ovvero gli scintillanti stand dove le suddette aziende e una miriade di altre servivano primizie di stagione: le ultimissime release dei migliori prodotti per il Web. La solita abbuffata di iper-tecnologia, parole e beeep altisonanti, monitor e macchine inarrivabili, offerte specialissime e molto di più, inclusa la borsona piena di depliant pubblicitari, cd-rom e robe varie da trascinare stanchissimi fino alla metropolitana della salvezza.

Scherzi a parte, simili manifestazioni qui abbondano, dai vari Mac Expo e Internet Expo che si tengono regolarmente in varie città statunitensi (e ora anche fuori), di recente si è passati a grosse kermesse dedicate unicamente all’ipertestualità: mentre questo Web98 già annuncia l’edizione settembrina sulla east coast per tornare di nuovo all’ovest il prossimo maggio 99, lo stesso Moscone Center ha ospitato appena due mesi fa, il “Web.Builder San Francisco: A different kind of conference!”, come recitava l’accattivante slogan. L’iniziativa era stata lanciata da builder.com, il sito ad hoc per sviluppatori e affini della scuderia CNET, servizio polimorfico online anch’esso basato nella città del Golden Gate. È vero che si trattava di una conferenza praticamente solo tecnica mentre Web98 andava esplorando anche questioni più ampie — dove trovare cioè ogni tipo di risorse, contatti, e software per costruire “great sites”. Ma alla fin fine, ne hanno convenuto anche esperti e giornali locali, in tali circostanze e a così breve scadenza è impossibile non ripetersi.

D’altra parte, però, per molti il bello di queste abbuffate è proprio il potersi ritrovare periodicamente, confrontare conoscenze e progressi, scambiarsi dritte e consigli (tips&tricks). Creare cultura sul campo, superando le pure technicalities per mettere alla prova in real life nuovi programmi, codici e meta-codici. — un po’ nello stile dei primi hacker, astuti “smanettoni”pro bono. È così che cresce la comunità degli sviluppatori e dei professionisti del Web, liberamente mescolati ad educatori, trainer e designer, oltre a tantissimi curiosi e perfino newbie, tutti interessati ad apprendere voracemente per poi praticare il do-it-yourself, oltre e a parte le ovvie connection con l’high-tech industriale. In tal senso, è auspicabile che anche nella “lontana”Italia, dove oramai il gap tecnologico con gli USA è praticamente azzerato e Internet impazza (o così almeno pare), si creino maggiori opportunità, anche su scala ridotta, per creare una comunità di “patiti”al di fuori della ristretta cerchia degli informatici DOC. Un vuoto che sta per essere colmato, almeno per buona parte dell’ambito multimedia e Web, da un’iniziativa-ponte chiamata a ragione ITAUSA.net: prevista per fine novembre a Milano un primo evento con la presenza dal vivo di esponenti di spicco della Web community professionale e di training della Bay Area.

Tornando a Web98, tra le note degne di menzione i due diversi “briefing”tenuti durante la pausa per il lunch nel grande salone centrale del Moscone Center dai grandi rivali nell’arena dei browser: Netscape e Microsoft. “Smart”browsing e NetCenter 2.0: queste le novità strategiche annunciate dell’azienda di Mountain View, insieme alla conferma della gratuità del nuovo software e relativi sorgenti (da alcuni giorni è disponibile online la versione 4.5 di Communicator). Nel primo caso si tratta di funzioni semplici ma innovative: basterà inserire una parola qualunque invece del solito http://… per ritrovarsi direttamente sul sito più mirato (digitando soltanto “sony”, ad esempio, si raggiungerà l’omonimo sito Web), mentre con termini più generici, tipo “radio”o “music”, si vedrà apparire il tipico elenco fornito da Excite, con cui Netscape ha stabilito una partnership; inoltre, una volta raggiunta la destinazione voluta, appariranno gli URL di siti simili (è il caso degli altri quotidiani online, quando ci si trovi, ad esempio, su www.nyt.com); infine, utilizzando due sistemi di rating basati sul noto PICS, RSACi e SafeSurf, sarà possibile impostare il browser in modo da filtrare i siti contenenti materiale adulto, violenza e nudità. A parte quest’ultima opzione, le altre sono organizzate a partire dai database sistemati su NetCenter (dove ogni utente registrato potrà anche conservare bookmarks e preferenze varie), il nuovo “portal”completamente ridisegnato e arricchito per contrastare i primi della classe, AOL e Yahoo!, e dove Netscape prevede quanto prima di far confluire oltre 70 milioni di membri — ovvero tanti quanti utilizzano finora il suo browser. Una strategia che complessivamente mira sempre più ad alleanze trasversali e al coordinamento con la variegata comunità degli sviluppatori: tra i nomi che forniranno contenuti e altro su Netcenter troviamo WebMonkey e builder.com, Apple e Sun, Adobe e Red Hat. Si, perché si sta anche lavorando con quest’ultima, distributrice del noto sistema operativo “alternativo”Linux, per creare un’apposita piattaforma di riferimento per Mozilla.

Di segno chiaramente opposto (e non poteva essere altrimenti) la presentazione di Microsoft, tutta in stile “big corporation”e tutta chiusa nei prodotti e nella filosofia dell’azienda-madre, con l’annuncio delle novità incluse nelle prossime release di Internet Explorer: abilitazione di applicazioni “enterprise-ready”, disegnate cioè dalle singole compagnie per usi localizzati; attivazione delle “dynamic properties”(DHTML), per consentire tra l’altro il drag-and-drop anche nell’ambiente browser così come oggi avviene nei sistemi operativi; perfezionamento dell’XML già introdotto in IE 4.0 oltre che della navigazione di base e della barra dei comandi, mentre sarà possibile mantenere più configurazioni contemporaneamente. Il tutto grazie al notevole feedback ricevuto dal business e dai professionisti, nonchè sulla base di contatti con il consorzio 3WC. Nulla di nuovo a livello di strategia e di mercato, quindi, al di là di un prodotto più robusto e funzionale, supportato anche da Macromedia, Allaire e Powersoft. Un prodotto che costringe sempre più Netscape a reinventarsi pressochè interamente e continuamente pur di mantenere spazi di competitività nel sempre fluido settore del Web. Una lotta che va inevitabilmente differenziandosi vieppiù in vista del dilagare dell’e-commerce, sulle cui “regole di comportamento”ha tenuto un’interessante intervento Andrew Shapiro, giornalista del settimanale politico-progressista “The Nation”nonché tra gli estensori del manifesto del Technorealism.

Che altro? Indubbiamente la “vetrina”è stata notevole, e non certo soltanto per i due big di cui sopra. Assai affollati gli stand di Netobjects (Fusion 3.0 è attualmente il software più hot per il Web design), Lotus (per le applicazioni sull’educazione a distanza), Macromedia (i nuovi Flash e Fireworks promettono scintille).
Ma come sempre è il successo di pubblico a testimoniare la riuscita di tali manifestazioni: secondo la Miller Freemar, organizzatore della kermesse, in cinque giorni si sono alternati oltre 16.000 visitatori, mentre i corsi tecnici offerti sono stati 150 — e per chi volesse saperne di più, inevitabile saltare nel sempre attivo sito di Web98.

L’ennesima conferma della vitalità di una Web community trasversale e in continua ascesa — presto anche oltre oceano, si spera.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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