Se siete stufi delle pubblicità che promettono Internet sui cellulari compatibili con il protocollo WAP, non avete tutti i torti. Qui in Gran Bretagna, British Telecom e Microsoft stanno collaudando Internet senza fili, scavalcando in sostanza tutta la fase WAP che sembrava imminente. Si comincia con 1000 utenti della BBC, Nortel, KPMG e Telenor Mobil.
Le prove sono interessanti perché usano XML come linguaggio per “riassumere” le normali pagine Web.
Per mostrare una pagina Web sul microschermo di un cellulare (quelli dei telefonini WAP sono un po’ più grandi, ma sempre punitivi rispetto a un TFT 800×600 a colori di un qualsiasi PC portatile) è indispensabile “riassumerla”, cioè estrarne i contenuti salienti e mostrare (e soprattutto trasmettere) solo quelli.
Il protocollo WAP riassume le pagine Web usando il WML (Wireless Markup Language), mentre gli esperimenti di British Telecom usano XML, che “riassume” molto meno di WML il contenuto di una pagina: in altre parole lo altera meno.
Secondo Greg Levin, “group product manager” per Windows CE alla Microsoft, “meno si traducono i dati e meglio è”, e l’approccio di queste prove modifica le pagine solo del 10%, mentre il WAP arriva al 70-80%.
Per darvi un’idea di cosa significa riassumere al 70-80%:
0%: provate a leggere questo paragrafo
70%: pv lr q pf
10%: prvate a lggere qsto pargrfo
Il vero problema del Wap è che non consente di navigare qualsiasi sito Internet e di vederlo sullo schermo del cellulare: soltanto i siti opportunamente formattati in modo da sopravvivere a questa drastica “compressione” sono utilizzabili. In definitiva, invece di Internet, sul cellulare Wap ci troviamo una sorta di Televideo o Videotel.
Peraltro, Wap complica ulteriormente il già duro lavoro di chi crea pagine Web, perché deve tenere conto anche di come apparirà la sua pagina quando l’avrà tritata il Wap. Con XML il problema si pone in misura molto minore.