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VoIP, prove di connessione in Apogeo

21 Febbraio 2006

VoIP, prove di connessione in Apogeo

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L'incontro, lo studio delle condizioni, il progetto, la sala dati e la prima prova tecnica. Così prende forma la nostra alternativa alla telefonia tradizionale.

Il 19 gennaio 2006 è una data importante per me: devo consegnare le bozze del libro sul VoIP. L’incontro è stato fissato in casa editrice per le 10.30, dove dovremo parlare anche della realizzazione della rete VoIP in Apogeo. Dalla zona dove vivo, il miglior sistema di trasporto per raggiungere Apogeo è il treno: la casa editrice, infatti, è vicina alla stazione centrale di Milano. Arrivato, Francesca, l’editor del mio libro, mi dà il benvenuto, e dopo qualche minuto arriva Marco, l’Ad della società. Parliamo del libro e di alcuni dettagli, firmiamo formalmente il contratto ed esauriamo la prima parte.

La seconda parte dell’incontro è dedicato alla rete VoIP in Apogeo. Discutiamo sui contenuti e concordiamo su una soluzione iniziale di questo tipo:

  • analisi dell’attuale contesto, valutazione degli attuali costi, proposta operativa;
  • realizzazione di una rete di quattro postazioni con telefoni e adattatori Ip;
  • attivazione di quattro postazioni Pc con sistema Skype.

Infine, concordiamo ancora di incontrarci dopo 1-2 mesi di attività VoIP per valutare i risultati ottenuti e come proseguire. Insieme a Francesca, mi vengono indicati altri riferimenti in Apogeo: Maurizio, responsabile della rete dati, e Sergio coordinatore editoriale di Apogeonline. Dopo qualche giorno arriva l’ok formale da Apogeo, nel frattempo ho contattato Maurizio, per fissare un incontro finalizzato a provare alcuni dispositivi IP con la rete Apogeo, e Daniela per avere informazione sulle ultime fatture telefoniche della casa editrice.

Fissiamo l’incontro con Maurizio il 3 febbraio al mattino; volendo provare un telefono e due adattatori gli chiedo ancora, in anticipo, di aprirmi sul firewall alcune porte logiche su protocollo Udp necessarie per i protocolli di comunicazione Sip ed Rtp. L’apertura di queste porte di comunicazione è indispensabile al corretto funzionamento dei telefoni IP, senza queste i telefoni non darebbero alcun segno di vita. Volendo fare un’analogia un po’ brutale con un oggetto familiare come la televisione, l’apertura o meno di queste porte equivale alla presenza o meno del collegamento all’antenna. Per l’incontro decido di provare i seguenti dispositivi IP:

dove Ata sta per Analogic Telephone Adapter ovvero Adattatore Telefonico Analogico.Pensando di trovare un server Dhcp disponibile nella rete Apogeo, server che si preoccupa di assegnare in modo automatico gli indirizzi IP, configuro i tre dispositivi per ricevere tali indirizzi e imposto le porte Sip ed Rtp come richiesto a Maurizio.

Il 3 febbraio è una fredda e bella giornata di sole. In Apogeo incontro Daniela con cui parliamo delle ultime fatture Telecom; concordiamo che l’ultima di gennaio rappresenta bene tutte le precedenti fatture già ricevute. Mi lascia una copia della pagina riassuntiva, che contiene per le chiamate locali, nazionali, cellulari e internazionali i minuti totali di conversazione e il costo complessivo al netto delle tasse, che valgono il 20% del totale. In attesa che arrivi Maurizio, faccio qualche breve calcolo, aiutandomi con la calcolatrice del cellulare; trovo dei numeri interessanti, ma devo interrompermi perché Maurizio arriva in sala riunione.

Dopo una breve presentazione, andiamo in sala dati, il centro di controllo della reteApogeo, e di tutto quanto a essa collegato. C’è una discreta quantità di macchine presenti e funzionanti, insieme a molte altre oramai dismesse e in attesa di esser portate via; Maurizio gira in maniche di camicia e dopo un po’ capisco il perché: la presenza funzionante di molti sistemi genera una discreta quantità di calore e la temperatura all’interno del centro dati è proprio da maniche di camicia. Mi informa che ha provveduto ad aprire le porte richieste, chiedo in modo scontato della presenza del server Dhcp, ma ottengo una risposta negativa; mi spiega che la rete è formata da circa 20 macchine e quindi non ne hanno mai sentito l’esigenza. Questo mi crea un problema.

I telefoni che ho in borsa sono tutti configurati per ricevere in automatico l’indirizzo IP, e senza indirizzo IP non posso entrare nelle pagine di configurazione per impostare alcune variabili fondamentali. Non ho neanche portato un router con cui sarei stato in grado di collegarmi alle pagine web di ciascun telefono. Inizio a pensare a velocità elevata, guardo il manuale del telefono Siptronic alla ricerca di una soluzione, ma nulla; poi mi viene in mente che l’adattatore HandyTone 486 della Grandstream possiede una seconda porta di rete Lan con indirizzo IP statico. Maurizio mi mette a disposizione un portatile a cui collego tramite la porta Ethernet l’adattatore 486; i due oggetti non si vedono avendo due indirizzi privati completamenti diversi, per cui modifico l’indirizzo IP del Pc portatile imponendogli 192.168.2.5, avendo l’HandyTone 486 l’indirizzo 192.168.2.1. Lancio l’Explorer, e dopo avere eliminato la ricerca del proxy, riusciamo ad entrare nelle pagine di configurazione dell’Ata della Grandstream. Meno male la giornata è salva.

Inserisco nell’adattatore della Grandstream un indirizzo statico fornito da Maurizio e compatibile con la rete dati; verifico gli altri dati immessi in precedenza: l’operatore telefonico è Skypho con i suoi dati forniti, le porte di comunicazione Sip ed Rtp. Salvo i dati, riavvio, e dopo 30 secondi chiudo la configurazione; collego allora l’adattatore alla rete dati attraverso la sua porta Wan, il pulsante posto sopra inizia a lampeggiare in rosso, attendo e dopo 20 secondi il pulsante si spegne. Collego allora un comune telefono analogico alla porta RJ-11 del 486, alzo il ricevitore e sento il classico tono continuo che indica la presenza della linea; compongo allora il numero di casa e dopo qualche secondo il telefono chiamato inizia a squillare. Bene il sistema di Skypho è stato agganciato ed è funzionante. Chiamo un po’ di persone per la verifica del sistema: sento mia cognata a Boston, un amico in Australia a Melbourne, ed altre persone in Italia, Maurizio chiama alcuni dei numeri di Apogeo, tutte con esito positivo.

Il test è concluso, ringrazio Maurizio per il suo prezioso aiuto e raccolgo il materiale lasciato in giro per il centro dati; ho imparato una cosa non trascurabile: è bene in generale non dare nulla per scontato, ed in particolare chiedere sempre. Inoltre, andando in giro per prove è opportuno portarsi dietro sempre un router, non si sa mai. Posso tornare a casa soddisfatto.

(ContinuaVedi la prima puntata)

L'autore

  • Maurizio Parrino
    Maurizio Parrino è un ingegnere nucleare che ha lavorato nel settore aerospaziale e autoveicolistico. Da anni risiede in India dove prosegue la sua attività nel campo automotive per una società multinazionale. Da sempre curioso e attento agli sviluppi dell’informatica, ha acquisito una profonda conoscenza dei protocolli e delle architetture di rete, realizzando diverse soluzioni VoIP.

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