L’installazione dei sistemi di videosorveglianza da parte di tutti i titolari, sia pubblici che privati, di trattamenti di dati dovrà corrispondere ad un’effettiva necessità. Dovranno inoltre essere definiti in maniera precisa gli scopi in base ai quali raccogliere le immagini; i cittadini dovranno essere adeguatamente informati dell’installazione delle telecamere e dovranno essere adottate idonee misure di sicurezza.
Sono questi alcuni dei punti fondamentali contenuti nel “decalogo” messo a punto, in via preliminare, nel corso della riunione dello scorso 2 ottobre, dal Gruppo che riunisce le Autorità europee per la privacy, con l’obiettivo di definire un quadro di riferimento uniforme e armonico a livello comunitario, in questa materia.
Il documento riguarda in parte anche trattamenti che non ricadono nell’ambito di applicazione della direttiva sulla protezione dei dati, come ad esempio i trattamenti effettuati per scopi di sicurezza pubblica o per il perseguimento di reati, oppure i trattamenti effettuati da una persona fisica per scopi esclusivamente privati o familiari.
Tra non molto, il “decalogo” verrà messo a disposizione anche sul portale europeo, per raccogliere suggerimenti ed osservazioni nell’ambito di una ampia consultazione pubblica.