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Videogiochi a scuola, una sinergia che funziona

06 Ottobre 2006

Videogiochi a scuola, una sinergia che funziona

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EA e FutureLab hanno realizzato un'indagine che dimostra le potenzialità del videogioco in ambito didattico

Electronic Arts, in collaborazione con FutureLab, ha completato un’indagine, nel Regno Unito, riguardante l’utilizzo dei videogiochi in ambito didattico. Il campione analizzato era formato da 1.000 insegnanti e più di 2.300 studenti di scuola primaria e secondaria.

Il 59% degli insegnati ha confermato che utilizzerebbe volentieri alcuni videogiochi commerciali per completare la strategia didattica. Il 62% degli studenti ha condiviso questa opinione. ««Abbiamo così la prova di una tesi che sosteniamo da anni: i giochi possono essere in grado di stimolare sia gli insegnanti che gli studenti», ha dichiarato Jules Clarkson, international marketing director di Electronic Arts.

L’indagine ha visto coinvolti anche Microsoft, Take Two, e Interactive Software Federation of Europe (ISFE), come a sottolineare che l’interesse nel settore scolastico è diventato consistente. Il 55% degli studenti, non a caso, è certo che le lezioni potrebbero essere decisamente più interessanti con l’avvento dei giochi. E anche vero però che il 70% del corpo insegnante ha espresso preoccupazioni sulla possibilità che il gioco possa stimolare comportamenti anti-sociali. Il 30% dei ragazzi, invece, è convinto che l’intrattenimento videoludico possa alimentare l’indole violenta e aggressiva.

«Avevamo tre obiettivi precisi. Comprendere come gli insegnanti e gli studenti utilizzino i videogiochi in classe, quali siano le potenzialità e quale possa essere la migliore soluzione per lavorare con gli educatori», ha aggiunto Clarkson.

Gli intervistatori non si sono limitati, infatti, alla sola analisi dei dati, ma hanno seguito le attività quotidiane di 12 insegnanti in 4 scuole diverse per comprendere quale possa essere la strada da intraprendere. Ovviamente la prima considerazione lampante ha riguardato l’incredibile digital divide fra i giovani e gli adulti, soprattutto in presenza di videogiochi. Il 70% degli insegnanti non aveva mai utilizzato un videogioco fuori dalla scuola; l’82% dei ragazzi, invece, ha ammesso di giocare almeno una volta ogni due settimane.

The Sims 2 è stato uno dei videogiochi testati in classe e, secondo Clarkson, ha permesso di comprendere possibili implementazioni per rendere l’esperienza videoludica più didattica. «Certamente la nostra indagine è stata di stimolo per futuri progetti, ma non credo che ci butteremo a capo fitto solo su software educativi», ha aggiunto Clarkson.

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