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Viaggio emotivo nel pop contaminato

14 Ottobre 2009

Viaggio emotivo nel pop contaminato

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Dal mainstream alla rete: cambia un'epoca, cambia la cultura, cambia l'arte, cambiano le emozioni popolari. Cinque illustri osservatori ci racconteranno come

Per chi di tecnologia vive, e ragiona, tutto ciò che è pop appartiene spesso a una dimensione troppo poco virtuale per essere contemplato. Eppure negli ultimi anni il pop, come tradizionalmente viene concepito, è cambiato. Tanto. Grazie soprattutto alla tecnologia.

Gruppi musicali che fino al decennio scorso avrebbero impiegato anni per potersi differenziare in un mercato sempre più spacciato per critico, e in crisi, grazie ad esempio a MySpace sono riusciti ad arrivare in vetta alle classifiche senza l’obbligata santificazione dei network radiofonici.

Radio che come altri media, il più delle volte, non sono riuscite a reinventarsi malgrado le occasioni. L’ultima risale allo scorso 25 giugno quando Michael Jackson abbandona il palco salutando i fan a soli 50 anni. Tutti in internet ne parlano. Tutti in internet piangono. Tutti in internet lo ricordano. C’è chi, come le sorelle Iezzi, inizia a cantare davanti ad una webcam le canzoni del re del pop. Questi video verranno poi pubblicati sulle proprie pagine facebook.

Di questo i media pop per definizione non parlano. Trascurando il racconto delle emozioni, dimostrano per l’ennesima volta quanto la tecnologia, negli ultimi anni, abbia sopperito alle lacune che progressivamente il mainstream ha lasciato qua e là.

Per capire a che punto sia questa miscelazione abbiamo deciso di incontrare cinque persone, ognuna delle quali racconterà ad Apogeonline come la tecnologia ha cambiato il loro modo di essere pop.

Inaugura domani la serie Matteo B. Bianchi. Appuntamento su aPOPgeonline.

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