L’appello è stato lanciato quando i delegati si sono riuniti a Ginevra per il vertice mondiale sulla società dell’informazione.
Il vertice dell’UIT (Unione internazionale delle telecomunicazioni) in Tunisia, costituirà la seconda parte del vertice, nel corso del quale si dovranno definire i progetti in materia di riduzione del digital divide e di sviluppo di nuove tecnologie dell’informazione.
“La situazione dei diritti dell’uomo in Tunisia è catastrofica – ha dichiarato Mohamed Jmour durante una conferenza stampa – siamo stupefatti che un vertice dell’ONU sulla libertà d’espressione possa avere luogo proprio in questo paese”.
“Ci sono 600 prigionieri politici in Tunisia. Gli avvocati vengono imprigionati, i mass media sono sotto il controllo totale del governo ed i movimenti nazionali in difesa dei diritti dell’uomo si vedono togliere l’accesso a Internet “, continua Mohamed Jmour.
“Se l’UIT organizza questo vertice, ciò non farà che incoraggiare il governo ed il presidente Zine Abidine Ben Ali a proseguire le attuali politiche repressive”, conclude l’avvocato tunisino.
L’appello è stato riportato e sostenuto dall’avvocato svizzero, ed ex capo del governo cantonale di Ginevra, Christian Grobet, che ha detto di avere preso contatto con il segretario generale dell’UIT, Yoshio Utsumi, perché l’organizzazione riesamini la sua decisione.
È stato inoltre sostenuto dai rappresentanti all’ONU della Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo (FIDH), dall’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura (OMCT) e da Reporters sans frontières.