Gramellini, giornalista de La Stampa, giorni fa si lamentava di come la nostra televisione non fosse mutata dopo l’11 settembre e di come ballerine scosciate, film truculenti e quant’altro continuassero a imbottire i palinsesti giornalieri delle nostre tv.
Secondo il Financial Times Deutschland, i legislatori tedeschi stanno mettendosi d’accordo per far applicare sulla Rete le disposizioni della legge nazionale sulla protezione della gioventù nei media.
Se ciò fosse approvato, i siti pornografici dovrebbero diventare inaccessibili in Germania tra le 23.00 e le 06.00 del mattino, a meno che non siano dotati di un dispositivo che ne controlli l’accesso.
Su questo si è acceso in Germania un grosso dibattito che ha coinvolto numerosi giornali tra i quali anche il titolato Der Spiegel.
Infatti, applicare una norma di questa portata non sarà semplice di per sé.
Ma è un’altra la riflessione che voglio fare e che si appoggia a quanto successo con il caso Yahoo! in Francia.
I siti che non hanno i server che ospitano le pagine o le loro sedi in Germania, dovrebbero rispettare la nuova normativa sul suolo tedesco.
Ma non esiste un blocco “geografico” della Rete.
I siti americani, sull’onda di quanto successo con Yahoo!, in caso di una condanna di un tribunale tedesco, si appellerebbero a un qualsiasi tribunale americano appellandosi alla sentenza del portale.
E saremmo da capo.
Dunque, o si forma una vera e propria coalizione internazionale che dia una regola per tutti, o qualsiasi tentativo risulterà vano.
Con la speranza, però, che con questa scusa non passino tentativi liberticidi e di intrusione nella privacy degli utenti.