Solo unendo gli sforzi e le risorse si può cancellare una delle peggiori piaghe che infesta Internet: la pedofilia.
Questo l’intento del Consiglio d’Europa e UNICEF che hanno deciso di unirsi per combattere il mercato della pornografia infantile, diventato uno dei più lucrativi al mondo.
La nuova convenzione contro la criminalità digitale diventerà una delle migliori armi a disposizione e contiene un capitolo dedicato appositamente allo pedopornografia.
Verrà siglato in settimana a Budapest da una ventina di paesi europei e anche da Stati Uniti, Giappone e Canada.
Proprio gli Stati Uniti, che sono stati coinvolti anche nella redazione del testo, stimano che la pornografia con minori genera dei flussi commerciali con cifre d’affari di due o tre miliardi di dollari all’anno.
Una delle più famose aziende americane specializzate nella pornografia infantile, la Landslide Inc. smantellata nel 2000, realizzava grazie a Internet fino a 9 milioni di dollari all’anno, secondo le stime di uno studio dell’UNICEF.
Un mercato ricco anche perché gestito con poca spesa. La gran parte delle immagini pornografiche sono realizzazioni “artigianali”, come spiega una nota della France Presse, prese da amatori di servizi sessuali. La loro riproduzione e commercializzazione internazionale, invece, generava grossi introiti.
Secondo Julia O’Connell dell’UNICEF che ha realizzato una ricerca sui siti pedoporno in aprile utilizzando un motore di ricerca come Google (che, è bene dirlo, non centra assolutamente nulla con questo turpe mercato), i siti che trattavano questo argomento sono stati 450 mila.
Internet ha aiutato questo mercato inconsapevolmente, grazie alla facilità e rapidità degli scambi.
Secondo Mark Erich Hecht dell’UNICEF, i forum elettronici, le “comunità online” e le stanze di discussione costituiscono i principali tre modi facili per accedere alla pedopornografia su Internet.
Nel 2000, solo negli Stati Uniti, sono spariti 300 bambini dopo aver avuto contatti con sconosciuti, secondo cifre FBI citate dall’UNICEF e il numero di reati commessi online contro bambini aumenta del 10 % all’anno negli Usa.
La Convenzione obbliga gli Stati a promulgare leggi contro le frodi e le contraffazioni su Internet, ma anche a prendere misure per vietare la produzione, trasmissione, ottenimento e possesso di immagini rappresentanti bambini in scene a carattere sessuale.