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Verisign s’impossessa, di fatto, di tutti i nomi di dominio non registrati

22 Settembre 2003

Verisign s’impossessa, di fatto, di tutti i nomi di dominio non registrati

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Il colosso americano monopolista dei domini ".com" e ".net" vuole sfruttare commercialmente gli errori di digitazione degli utenti della Rete

Chi non si è mai sbagliato nel digitare un indirizzo di posta elettronica o quello di un sito Web? Fino allo scorso 16 settembre, l’utente distratto riceveva un semplice messaggio di errore dal proprio browser. Ora, però, chiunque si sbagli a digitare un indirizzo – se l’indirizzo digitato per errore non è stato ancora registrato – si ritrova automaticamente sulla home page del motore di ricerca di Verisign che si è appropriato, di fatto, di tutti i nomi di dominio ancora liberi.

Verisign – società strettamente legata al complesso industriale-militare americano – che gestisce i nomi di dominio “.com” e “.net”, ha modificato la configurazione delle proprie estensioni per reindirizzare verso il suo motore di ricerca tutti coloro che fanno un errore di battitura.

Se la cosa vi sembra strana, provate a digitare www.studiogikl.com, oppure cliccate sul link. Il dominio non è mai stato registrato. Attualmente, solo studiogili.com è stato regolarmente registrato (da chi scrive), ma chiunque si sbaglierà a digitarlo, andrà a fare una visita obbligata al motore di ricerca di Verisign.

Sfruttando surrettiziamente il traffico generato dagli errori di battitura, Verisign potrà vendere spazi pubblicitari sul proprio sito, che diventerà ben presto uno dei più visitati al mondo, ma senza averne nessun merito, perché la maggior parte degli utenti vi accederà senza aver mai deciso di digitare il suo indirizzo.

Gli aspetti venali dell’operazione sono comunque secondari, perché, se si analizzano i problemi tecnici sollevati dalla condotta di Verisign, ci si rende conto che i danni causati alla Rete sono di gran lunga maggiori.

Una conseguenza tra le tante: ogni messaggio di posta elettronica inviato verso un indirizzo inesistente non sarà più individuato dal server dell’utente. Sarà, semplicemente, inviato a quello di Verisign, che lo tratterà come una mail indirizzata a un destinatario sconosciuto. Inoltre, il trattamento degli errori costerà molto più caro agli intermediari tecnici (fornitori d’accesso, ecc.), ai quali occorrerà attendere la risposta di Verisign per far ritornare il messaggio d’errore al proprio cliente. Il tutto comporterà una perdita di tempo (il server di Verisign è già ora sovraccaricato di domande) e di risorse. Verisign fa, perciò, ricadere su tutti gli altri operatori il prezzo della sua decisione unilaterale.

Un altro problema: anche se Verisign, per il momento, ha configurato il proprio sistema in modo da respingere questi messaggi, nessuno sa esattamente cosa intende fare delle informazioni personali comunque raccolte.
Verisign, a questo proposito, infatti, ha rilasciato dichiarazioni quanto meno sibilline. Pur affermando di non raccogliere “alcuna informazione riguardante l’origine etnica, le opinioni religiose o politiche, la salute o la vita sessuale” degli utenti, l’azienda americana ammette di “conservare l’indirizzo IP degli ospiti, ogni pagina visitata, il tipo e la configurazione del browser utilizzato e il nome di dominio di provenienza “; tutto ciò allo scopo “di migliorare (le sue) operazioni interne”.
Nulla è stato finora dichiarato sulla configurazione del server mail che riceve le mail mal indirizzate.

Il “golpe digitale” di Verisign sta già sollevando numerose proteste, culminate, per il momento, nel lancio di una petizione online per chiedere un intervento da parte dell’ICANN, la più alta autorità internazionale nella gestione di Internet. Nell’attesa, conviene stare attenti a digitare in modo corretto gli indirizzi e-mail e quelli Web.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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