Promuovere l’utilizzazione del software libero consentirà di assicurare la diversità, al fine di garantire una maggiore sicurezza e una gestione più efficace.
Ad affermarlo è la Mitre Corporation, un importante organismo americano che dagli anni cinquanta analizza, per conto delle grandi amministrazioni americane, l’impatto delle nuove tecnologie sul funzionamento dei loro uffici.
Il rapporto recentemente pubblicato, per conto del dipartimento americano della difesa, contiene alcune importanti considerazioni sulla diffusione e le prospettive di utilizzazione del software libero.
In particolare, la Mitre sostiene che il software libero è molto più utilizzato di quanto si pensi e il tentativo di ignorare tale diffusione potrebbe rivelarsi catastrofico per il dipartimento della difesa, sia sul piano finanziario sia su quello della sicurezza.
Secondo il rapporto, poi, l’accesso ai codici sorgente delle applicazioni consente di dare una rapida risposta, per esempio, ai cyberattacchi, laddove gli strumenti tradizionali si rivelano scarsamente efficaci.
Per ottimizzare l’utilizzazione del software libero da parte del dipartimento della difesa, la Mitre propone tre tipi di intervento: creare una lista ufficiale di software liberi “identificati”; inquadrare e ufficializzare l’utilizzazione di sistemi come Linux, FreeBSD, Apache, Samba e incoraggiare gli editori tradizionali a fare in modo che i loro prodotti interagiscano con questi sistemi.